sabato 27 dicembre 2014

L'attimo fuggente


Ancora qui. Lo riconosco. In orbite
di coazione. Gli altri nell'incorposa
increante libertà. Dal monte
che con troppo alte selve m'affronta
tento vedere e vedermi,
mentre allegria irrita di lumi
san Silvestro, sparge laggiù la notte
di ghiotti muschi, di ghiotte correntie.
E. E, puro vento, sola neve, ch'io toccherò tra poco.
Ditemi che ci siete, tendetevi a sorreggermi.
In voi fui, sono, mi avete atteso,
non mai dubbio v'ha offesi.
Sarai, anima e neve,
tu: colei che non sa
oltre l'immacolato tacere.
Ravvia la mia dispersa fronte. Sollevami. E.
È questo il sospiro che discrimina
che culmina, "l'attimo fuggente".
È questo il crisma nel cui odore io dico:
sì, mi hai raccolto
su da me stesso e con te entro
nella fonte dell'anno.


Andrea Zanzotto 

venerdì 26 dicembre 2014

Buon Natale 2014!

Bentrovati e benvenuti ai nuovi lettori di Poesiandu!

Ci scusiamo per il ritardo, ma purtroppo come tutti voi, siamo stati molti impegnati, tra mangiare tantissimo, piccoli regalini da comperare e tanti auguri da fare ai familiari, stò trovando solamente adesso il tempo di farvi gli auguri.
Avete mangiato tanto? cosa avete trovato sotto l'albero?
Il Natale si sà, per il 90% è per i bambini e per il loro Babbo Natale che gli ha donato tanti bei regali!
Voi invece, cosa avete chiesto a Babbo Natale?..Io personalmente, che tutti i bambini del mondo, abbiano potuto per lo meno ricevere un pasto caldo e stare in compagnia delle persone che vogliono veramente bene.
Vi ringraziamo dell'affetto che ci avete regalato anche quest'anno così come è  stato l'anno passato.

TANTI AUGURI DI UN SERENO E FELICE NATALE 2014!

lunedì 22 dicembre 2014

Inverno a Roma


Bentrovati e benvenuti carissimi navigatori appassionati di letteratura!

Lunedì, inizio settimana, molti di voi sono andati già in ferie per le feste natalizie, altri invece anche durante le feste,purtroppo, lavoreranno, anche se oggi come oggi ormai il lavoro è diventato un lusso, lo sappiamo tutti.
La settimana che ci porterà al Natale, l'apriamo con una bellissima poesia di Alfonso Gatto, spero che sia di vostro gradimento, buona lettura e buona permanenza insieme a noi!

I bambini che pensano negli occhi 
hanno l' inverno, il lungo inverno. Soli 
s' appoggiano ai ginocchi per vedere 
dentro lo sguardo illuminarsi il sole. 
Di là da sé, nel cielo, le bambine 
ai fili luminosi della pioggia 
si toccano i capelli, vanno sole 
ridendo con le labbra screpolate. 
Son passate nei secoli parole 
d' amore e di pietà, ma le bambine 
stringendo lo scialletto vanno sole 
sole nel cielo e nella pioggia. Il tetto 
gocciola sugli uccelli della gronda.


di Alfonso Gatto

venerdì 19 dicembre 2014

La partita di calcio

Benvenuti e bentrovati, cari lettori di Poesiandu.


Boccaccio era il portiere,
il gran portiere giallo
della squadra del quartiere.
Stava all'erta come un gallo

sulla porta del campetto
alla periferia.
Diceva: << Qua sul petto,
ed ogni palla è mia >>.

Ma quel giorno, chi lo sa,
sbuca di qua sbuca di là
- Boccaccio attento! - pa pa
la palla è in rete. << Ma va,
ma va, Boccaccio, è uno >>.

Attento, di qua di là,
passa non passa, tira.
Boccaccio si rigira;
si tuffa - passerà?-
<<Qui non passa nessuno >>,
ma la palla è nel sacco.

E son due. Lo smacco,
i fischi, e poi sotto...
<< Salta a pugno, Boccaccio,
ma non la vedi dov'è,
salta, salta...>> E son tre.

E quattro e cinque e sei.
- Boccaccio dove sei?-
E sette e otto e nove
e piove e piove e piove
con grandine e con tuoni. 

Quattordici palloni
nella rete di Boccaccio
poveretto poveraccio,
bianco come uno straccio
col berretto da fantino
ubriaco senza vino.

Quanti fischi! e poi << cretino >>,
<< pastafrolla >>, << posapiano >>,
<< tappabuchi >>, << moscardino! >>
Oh, quel povero Boccaccio
nella furia del baccano
si strappava i suoi capelli
e la folla dai cancelli
gli gridava: << Ancora, ancora >>.

Tutti tutti, ad uno ad uno
si strappò capelli e baffi
e poi schiaffi sopra schiaffi
si ridette per lezione.
Restò lì con la sua testa
tonda, liscia come palla.
<< Oh, son quindici con questa
- gli gridò dietro la folla -
tappabuchi, pastafrolla
vai a guardia d'un portone...! >>

E difatti il buon Boccaccio
col berretto e col gallone,
mani pronte e spazzolone,
oggi è a guardia d'un portone
dove passano persone
che fermare egli non può,
dieci venti cento e più.


di Alfonso Gatto

giovedì 18 dicembre 2014

Il bambino di gomma


Buonasera e bentrovati!

Melampo era un bambino
di gomma e cancellava
i passi che segnava
mettendosi in cammino.

Era di gomma rossa,
tondo come una palla,
e stava sempre a galla
nel bagno, e senza ossa

dolce, tenero, buono,
scendeva dalle scale
senza mai farsi male
saltando dal balcone.

A scuola era bocciato,
sempre il quaderno bianco!
Eppure era il più franco
a scrivere il dettato.

Scriveva e poi cassava
con la mano di gomma,
i numeri, la somma,
le lettere, e tornava

a scrivere, a cassare.
E sempre zitto rosso
con tutti gli occhi addosso
senza poter parlare.

O povero Melampo!
Un giorno, detto fatto,
saltò su di scatto
e si bucò la pancia.

Fischiò come un pallone
sgonfiato d'ogni affanno
e visse senza danno
tappando col bottone

il buco della pancia.

Visse nel tempo antico
Melampo - ve l'ho detto? -
Fischiò col suo fischietto
premendosi a soffietto
il disco all'ombelico.


di Alfonso Gatto

mercoledì 17 dicembre 2014

Regala ciò che non hai...


Benvenuti.

In questo mercoledì, vi propongo una bellissima poesia, a mio modo di vedere, del grande Alessandro Manzoni.

Buona lettura!

Occupati dei guai, dei problemi 
del tuo prossimo. 
Prenditi a cuore gli affanni, 
le esigenze di chi ti sta vicino.
Regala agli altri la luce che non hai, 
la forza che non possiedi, 
la speranza che senti vacillare in te, 
la fiducia di cui sei privo.
Illuminali dal tuo buio.
Arricchiscili con la tua povertà.
Regala un sorriso 
quando tu hai voglia di piangere.
Produci serenità 
dalla tempesta che hai dentro.
"Ecco, quello che non ho te lo dono".
Questo è il tuo paradosso. 
Ti accorgerai che la gioia 
a poco a poco entrerà in te, 
invaderà il tuo essere, 
diventerà veramente tua nella misura 
in cui l'avrai regalata agli altri.


di Alessandro Manzoni

lunedì 15 dicembre 2014

Movimento


Bentrovati e benvenuti.

Lunedì, quindi inizio di settimana per tutti noi, mancano esattamente 10 giorni al Natale e un po tutti, ci stiamo preparando a trascorrerla nel migliore dei modi.
Come ogni anno, nei prossimi giorni, vi delizieremo con filastrocche e poesia come tema principale, per l'appunto, il Natale!

Buona lettura.

Io vo... tu vai... si va...
Ma non chiedere dove
ti direbbero una bugia:
dove non si sa.
E è tanto bello quando uno va.
Io vo... tu vai... si va...
perchè soltanto andare
in un mondo di ciechi
è la felicità.


di Aldo Palazzeschi 

sabato 13 dicembre 2014

Il parco umido


Bentrovati e benvenuti cari lettori di Poesiandu!

Finalmente siamo giunti a Sabato, fine settimana meritato per tutti noi.
Ci avviciniamo sempre di più al magico Natale,sono iniziati da un  bel pò devo dire la verità i preparativi per questa magnifica festa.
Quest'oggi, andremo a conoscere una bella poesia di Aldo Palazzeschi, dal nome: Il parco umido.


Buona lettura!

Il parco è serrato serrato serrato,
serrato da un muro 
ch'è lungo le miglia le miglia le miglia
da un muro coperto di muffe
coperto di verdi licheni,
grondante di dense fanghiglie.
Né un varco soltanto nel parco traspare
né un foro vi luce.
Soltanto si posson le muffe cadenti, vedere,
soltanto le dense fanghiglie grondanti.
Altissimi cedri ne passano il muro,
i pini dal fusto robusto ne sporgon l'ombrello,
e salici salici tanti,
che mischian sul muro cadenti
le lagrime ai verdi licheni,
a grigie fanghiglie grondanti.
Di fuori ecco il parco serrato serrato serrato,
serrato da un muro ch'è lungo le miglia le miglia le miglia.

Fra l'ombre, fra l'ombre potenti,
nel folto degli alberi grandi,
soltanto tre donne s'aggirano lente,
bellissime donne: regine parenti.
S'aggirano lente in silenzio
nel buio del parco serrato,
pesante trascinano il manto di lutto, le donne
coperte d'un velo che appena il pallore del volto ne scopre.


Aldo Palazzeschi 

giovedì 11 dicembre 2014

Cobò


Buona metà settimana e bentrovati cari appassionati di letteratura!
Le poesie di Palazzeschi, le ho sempre reputate delle vere e proprie opere d'arte che si mischiano tra la poesia e la filastrocca.
Una di questa è Cobò, scritta proprio dal poeta Aldo Palazzeschi, e che voglio dedicare a tutti i bimbi che seguono Poesiandu!

Chicchicchirichi!... Chicchicchirichi!...
<<Ecco il dì>>.
Cantano i galli di Cobò.
Il vecchio Cobò è sul suo letto che muore
fra poche ore.
Povero Cobò! Povero Cobò!
Ciangottano i pappagalli.
Addio Cobò! Addio Cobò!
E le galline:
cocococococococodè:
<<oggi è per te>>
cocococococococodè:
<<Cobò tocca a te>>.
Le tortore piene di malinconia
si sono radunate in un cantuccio:
glu... glu... glu...
<<non ti vedremo più>>.
I cani si aggirano mesti
con la coda ciondoloni, mugolando:
bau... bau... baubaubò:
<<addio papà Cobò>>.
E i gatti miagolando:
gnai... gnai... gnai... fufù
<<Mai... mai... mai più >>.
E le cornacchie:
gre gre gre gre
<<anche a te, anche a te >>.
Fissando il capezzale
la civetta
veglia e aspetta.


di Aldo Palazzeschi 

mercoledì 10 dicembre 2014

La vecchia del sonno


Centanni ha la vecchia.
Nessuno la vide aggirarsi nel giorno.
Sovente la gente la trova a dormire
vicino alle fonti:
nessuno la desta.
Al dolce romore dell'acqua
la vecchia s'addorme,
e resta dormendo nel dolce romore
dei giorni dei giorni dei giorni...

Aldo Palazzeschi 

martedì 9 dicembre 2014

La porta


Buon Martedì, appassionati di letteratura!
Ieri, festa dell'Immacolata Concezione, devo dirvi la verità, oggi mi è sembrato lunedì in quanto ieri festa e ci siamo alzati dal nostro lettone caldo,quasi tutti, un pò più tardi del solito!
Ci rimettiamo a lavoro, e per iniziare al meglio la vostra giornata, vi farò leggere un' affascinante poesia del maestro, Aldo Palazzeschi.

Davanti alla mia porta
si fermano i passanti per guardare,
taluno a mormorare:
<< là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai >>.
Povera porta mia!
Grande portone oscuro
trapunto da tanti grossissimi chiodi,
il frusciare più non odi
di sete a te davanti.
Dagli enormi battenti di ferro battuto
che nessuno batte più,
nessuno ha più battuto
da tanto tempo.
Rosicchiata dai tarli,
ricoperta dalle tele dei ragni,
nessun ti aprì da anni e anni,
nessun ti spolverò,
nessun ti fece un po' di toeletta.
La gente passa e guarda,
si ferma a mormorare:
<< là, dentro quella casa,
la gente è tutta morta,
non s'apre mai quella porta,
mai mai mai >>.


di Aldo Palazzeschi 

lunedì 8 dicembre 2014

Immacolata Concezione


Benvenuti e bentrovati.
Oggi Lunedì 8 Dicembre 2014, si festeggia l'Immacolata Concezione, dogma Cattolico, proclamato proprio da papa Pio XI, l'8 Dicembre 1854.
Quale miglior occasione, per andar a leggere una bellissima poesia, di Romei Correggi.
Frasiandu vi augura di trascorrere una buona festa dell'Immacolata Concezione, magari insieme alle persone che più volete bene.

Tu sei l'Immacolata.
la mattutina stella.
la Madonnina bella.
Peccato Tu non hai.
sei Madre al divin Figlio,
sei pura come un giglio.
Fammi l'anima pura
e fammi buono II cuore,
Maria Immacolata,
Madre del bell'amore.



di Romei Correggi

domenica 7 dicembre 2014

Rio Bo


Buona domenica e buona lettura insieme a Poesiandu!
Mi auguro state trascorrendo una buona domenica,chissà magari insieme alla vostra famiglia o magari state facendo qualcosa fuori dall'ordinario.
In questo periodo, ci si prepara ad andare incontro al Natale e chissà molti di voi in questa domenica si stanno accingendo a preparare il tradizionale albero, insieme ai propri figli o inseme al proprio marito o fidanzato.
Anche noi di frasiandu, ci stiamo preparando a questa meravigliosa festa, e quale miglior occasione, per farvi leggere una bellissima poesia di Aldo Palazzeschi.
Non è proprio di Natale, ma leggendola, si inizia già a sentire il profumino!


Tre casettine
dai tetti aguzzi,
un verde praticello,
un esiguo ruscello: Rio Bo,
un vigile cipresso.
Microscopico paese, non è vero?
Paese da nulla; ma però,
c'è sempre di sopra una stella,
una grande magnifica stella,
che a un di presso
occhieggia con la punta del cipresso
di Rio Bo.
Una stella innamorata! Chi sa
se nemmeno ce l'ha
una grande città.


di Aldo Palazzeschi 

venerdì 5 dicembre 2014

E lasciatemi divertire


Buonasera e bentrovati cari lettori di Poesiandu!
Questa sera, andiamo a leggere insieme, una divertente poesia, ma con tanto significato, di Aldo Palazzeschi, e perchè no, da leggere insieme ai vostri bambini!

Buona lettura.

Tri, tri tri
Fru fru fru,
uhi uhi uhi,
ihu ihu, ihu.

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente.

Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche,
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
Tarataratarata,
Paraparaparapa,
Laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la... spazzatura
delle altre poesie,

Bubububu,
fufufufu,
Friù!
Friù!

Se d’un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?

Bilobilobiobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù,
U.

Non è vero che non voglion dire,
vogliono dire qualcosa.
Voglion dire...
come quando uno si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.

Aaaaa!
Eeeee!
liii!
Qoooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!
Ma giovinotto,
diteci un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con cosi poco
tenere alimentato
un sì gran foco?

Huisc... Huiusc...
Huisciu... sciu sciu,
Sciukoku... Koku koku,
Sciu
ko
ku.

Come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate
in giapponese,

Abi, alì, alarì.
Riririri!
Ri.

Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi, è bene che non lo finisca,
il divertimento gli costerà caro:
gli daranno del somaro.

Labala
falala
falala
eppoi lala...
e lala, lalalalala lalala.

Certo è un azzardo un po’ forte
scrivere delle cose così,
che ci son professori, oggidì,
a tutte le porte.

Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!

Infine,
io ho pienamente ragione,
i tempi sono cambiati,
gli uomini non domandano più nulla
dai poeti:
e lasciatemi divertire!


di Aldo Palazzeschi

mercoledì 3 dicembre 2014

Madre di Dio


Madre di Clivio e di Gerusalemme, 
Madre di Betsabea e Baranzate, 
Madre delle Bustecche e di Betlemme, 
Madre del Monte Nero e di Tradate;

Madre del Crocifisso e della strada 
che va dal tabaccaio a Primaticcio, 
dove alle sei la sera si dirada 
al primato di nuvole rossiccio, 
Al primato del sole che si slaccia 
dal cielo tra le nuvole di mille 
colori ombreggiando della Tua faccia 
Tra i gas dei camion gli occhi, la scintilla
degli occhi tuoi, Madre, prima che taccia
la sera madre abbracciami...


di Aldo Nove

martedì 2 dicembre 2014

La pace


Benvenuti e bentrovati!

La pace che sgorga dal cuore
e a volte diventa sangue,
il tuo amore
che a volte mi tocca
e poi diventa tragedia
la morte qui sulle mie spalle,
come un bambino pieno di fame
che chiede luce e cammina.
Far camminare un bimbo è cosa semplice, 
tremendo è portare gli uomini
verso la pace,
essi accontentano la morte
per ogni dove,
come fosse una bocca da sfamare.


Alda Merini 

lunedì 1 dicembre 2014

Abbi pietà di me


Buon lunedì miei cari appassionati di letteratura!
L'inizio di settimana e soprattutto del nuovo mese entrante, Dicembre, che è sempre un mese che un pò tutti noi amiamo, lo apriamo con una bellissima e profonda poesia della poetessa Italiana, Alda Merini, buona lettura.

Abbi pietà di me che che sto lontana
che tremo del tuo futile abbandono,
tienimi come terra che pur piana
dia nella pace il suo perdono
od anche come aperta meridiana
che dia suono dell'ora e dia frastuono,
abbi pietà di me miseramente
poichè ti amo tanto dolcemente.


di Alda Merini