martedì 31 marzo 2015

S'I fosse foco, arderei 'l mondo


Buongiorno e bentrovati cari lettori.
Ci avviciniamo sempre di più alla Santa Pasqua, con l'augurio che questa settimana corra velocemente fino ad arrivare, per chi può, alle festività senza impegni e magari con un po di relax.

Buona lettura.

S'i' fosse foco, arderei 'l mondo;
s' i' fosse vento, lo tempesterei;
s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo;

s'i' fosse papa, sare' allor giocondo,
ché tutti cristïani imbrigherei;
s'i' fosse 'mperator, sa' che farei?
A tutti mozzarei lo capo a tondo.

S'i fosse morte, andarei da mio padre;
s'i' fosse vita, fuggirei da lui:
similemente farìa da mi' madre.

S'i' fosse Cecco, com'i' sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre:
e vecchie e laide lasserei altrui.


di Cecco Angiolieri

Mi auguro che la poesia del grande maestro, Cecco Angiolieri, sia di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi una buona giornata e buon proseguimento insieme a Poesiandu!

domenica 29 marzo 2015

Una Poesia


Buon pomeriggio, buona domenica e bentrovati carissimi appassionati di letteratura!
Spero stiate trascorrendo in ottimo modo la vostra domenica, mi auguro di riposo e soprattutto utile per passare un po' di tempo con la propria famiglia e con le persone che si vogliono bene.
Questa poesia del grande, Charles Bukowski, è tutta per voi.

Buona lettura e buon proseguimento.

Una poesia è una città piena di strade e tombini
pina di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e di roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera;una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore...
una poesia è questa città adesso,
50 miglia dal nulla,
le 9, 09 del mattino,
il gusto del liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l'oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta di finestre rotte...

una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo...

e ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l'altro fino all'estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
che non possono fare.


di  Charles Bukowski

Vi auguro di proseguire questa bellissima giornata della domenica delle palme in ottima maniera, buon proseguimento di pomeriggio ed una buona serata!

venerdì 27 marzo 2015

Anormale


Bentrovati e benvenuti a tutti voi carissimi lettori.
La poesia di oggi, me la immagino con questo maestro delle elementari che racconta ai propri alunni di una vera  e propria storia, con lo sguardo incredulo di quest'ultimi, me la immagino proprio così!

Buona lettura.


Quando facevo le elementari
il maestro ci raccontò la storia
di un marinaio
che disse al capitano:
"La bandiera? Spero di non
vederla più, la bandiera!"
"Molto bene," gli fu risposto,
"il tuo desiderio
sarà esaudito!"
E lo chiusero nella
stiva
e ce lo tennero,
mandandogli cibo
di sotto
e morì laggiù
senza vederla mai più
la bandiera.

Una storia davvero spaventosa
per dei bambini,
molto
efficace.
Ma non efficace
abbastanza per
me.
Stavo lì seduto a pensare,
bene, è brutto
non vedere la
bandiera,
ma il bello è
non dover vedere
la gente.
Però
non alzai la mano
per dir niente del genere.
Sarebbe stato ammettere
che non volevo vedere
neppure loro.
Ed era vero.

Guardavo dritto alla
lavagna
che sembrava migliore
di chiunque.


di Charles Bukowski

E voi invece? Ve la siete immaginati allo stesso modo?
Vi ringrazio come sempre della vostra permanenza, vi auguro di trascorrere un buon proseguimento di giornata.

giovedì 26 marzo 2015

Posta

Buonasera e bentrovati cari lettori di Poesiandu!

la posta aumenta.
lettere su lettere per dirmi
che grande scrittore
che sono,
e poesie, romanzi, novelle,
racconti, ritratti.
qualcuno chiede solo un autografo,
un disegno, una parola.
altri propongono una corrispondenza
permanente.
io leggo tutto, butto tutto,
faccio i miei
affari.
so bene che nessuno è
un"grande"scrittore.
può esserlo
stato,
ma scrivere è un'impresa
che ricomincia da capo
ogni volta
e tutti gli elogi,
i sigari, le bottiglie
di vino inviate
in tuo onore
non garantiscono 
come sarà la riga successiva,
e soltanto quella conta,
il passato è
inutile,
siede sulle ginocchia
degli dei
mentre i secoli
svaniscono
nel loro marcio
celere
sfarzo.

di Charles Bukowski


mercoledì 25 marzo 2015

Aspetta, e ti troverà.


Benvenuti!
Oggi finalmente una giornata iniziata con un bellissimo sole che ha illuminato finalmente la mia giornata, dopo tanti giorni di pioggia e brutto tempo, si sente nell'aria quel profumino di primavera.
Spero sia stata lo stesso anche nelle vostre città!

Vi auguro buona lettura e buon proseguimento insieme a Poesiandu.


Una giornata alle corse,
seguita da un tuffo
in piscina,
seguito da 5 minuti
nella sauna,
seguita da una doccia,
seguita dalla lettura della posta
(non molto interessante)
poi la mogliettina
racconta qualcosa della sua
giornata,
i miei sette gatti mi accolgono
uno alla volta
e la serata
comincia.
dal puro inferno a questo.
riuscirò a sopportarlo?
ci riuscireste voi?
ma non preoccupatevi,
l'inferno tornerà,
rinvigorito,
mi troverà
di nuovo
più vecchio, più grasso
e io ti farò rapporto,
caro lettore,
nello stile a cui
ti sei
abituato.


di Charles Bukowski

martedì 24 marzo 2015

La tragedia delle foglie

Benvenuti e bentrovati.
In questo Martedì d'inizio settimana, vi farò gustare una poesia molto interessante ed intrigante, come del resto molte lo sono di questo grande autore, Charles Bukowski.

Buona lettura!

Mi destai alla siccità e le felci erano morte,
le piante in vaso gialle come grano;
la mia donna era sparita
e i cadaveri dissanguati delle bottiglie vuote
mi cingevano con la loro inutilità;
c'era ancora un bel sole, però,
e il biglietto della padrona ardeva d'un giallo caldo
e senza pretese; ora quello che ci voleva
era un buon attore, all'antica, un burlone capace di scherzare
sull'assurdità del dolore; il dolore è assurdo
perché esiste, solo per questo;
sbarbai accuratamente con un vecchio rasoio
l'uomo che un tempo era stato giovane e,
così dicevano, geniale; ma
questa è la tragedia delle foglie,
le felci morte, le piante morte;
ed entrai in una sala buia
dove stava la padrona di casa
insultante e ultimativa,
mandandomi all'inferno,
mulinando i braccioni sudati
e strillando
strillando che voleva i soldi dell'affitto
perché il mondo ci aveva tradito
tutt'e due.


di Charles Bukowski

Mi auguro che la poesia sia stata di vostro interesse, non mi resta che augurarvi buon proseguimento di giornata!

domenica 22 marzo 2015

Viaggio in mare


Buona domenica, benvenuti e bentrovati a tutti coloro che amano ed ammirano la letteratura.

In questa Domenica di fine Marzo, vi voglio fare un po' assaporare il buon gusto di un viaggio in mare e delle bellezze e sensazioni che quest'ultimo sà regalare.

Se un viaggio in mare non significa altro che la solita routine di bordo, il vento, il tempo e le distanze percorse, allora ha ben poco significato: 
è l’individuo al timone, con le sue paure, speranze e successi, che rende interessante un viaggio.
Cosa ci importa di uno o più uomini che doppiano a vela capo Horn?

Ce ne importa perché ogni navigatore solitario è una piccola parte dello spirito inquieto che alberga in noi.
Il mare non tollera a lungo gli inetti e i presuntuosi.

In un lungo viaggio a bordo di una piccola barca trapela ben presto la misura di un uomo, 
le sue speranze e le sue paure,
la sua fibra e gli aspetti del carattere che potrebbero altrimenti rimanere nascosti per tutta la vita dietro una cortina di mistificazione.

di Charles Borden

Spero che la poesia sia di vostro gradimento,non mi resta che augurarvi nuovamente un buon proseguimento di Domenica, insieme alle persone che volete bene!

venerdì 20 marzo 2015

Stile


Buongiorno e bentrovati.

Oggi vi presento una poesia abbastanza interessante, dove all'interno del testo, ci sono sempre frasi da capire ed interpretare, vi auguro una buona lettura e buon proseguimento di giornata.

Lo stile è una risposta a tutto.
un nuovo modo di affrontare un giorno noioso o pericoloso
fare una cosa noiosa con stile è meglio che fare una cosa pericolosa senza stile.
fare una cosa pericolosa con stile è ciò che io chiamo arte.
La corrida può essere arte
Boxare può essere arte.
Amare può essere arte.
Aprire una scatola di sardine può essere arte.
Non molti hanno stile.
Non molti possono mantenere lo stile.
Ho visto cani con più stile degli uomini,
Sebbene non molti cani abbiano stile.
I gatti ne hanno in abbondanza.

Quando Hemingway si è fatto saltare le cervella con un fucile, quello era stile.
Alcune persone ti insegnano lo stile.
Giovanna d'Arco aveva stile.
Giovanni il Battista.
Gesù
Socrate.
Cesare.
García Lorca.
In prigione ho conosciuto uomini con stile.
Ho conosciuto più uomini con stile in prigione che fuori di prigione.
Lo stile è una differenza, un modo di fare, un modo di esser fatto.
Sei aironi tranquilli in uno specchio d'acqua, o tu, mentre esci dal bagno nuda senza
vedermi.


di Charles Bukowski

giovedì 19 marzo 2015

Il punto cruciale


Buongiorno!
Cari appassionati di letteratura, oggi è Giovedì, significa che siamo quasi arrivati finalmente ad un altro fine settimana.
Ci auguriamo che trascorrerete una buona giornata tra i vari impegni di lavoro e non che un po tutti noi dobbiamo sbrigare.
Questa poesia è tutta per voi, vi voglio bene miei cari lettori e colgo l'occasione per dare un gran benvenuto a tutti i nuovi appassionati di letteratura che stanno iniziando a seguirci adesso, ma non è mai troppo tardi, benvenuti e mi auguro che il viaggio insieme a noi duri molto tempo, così come la nostra amicizia.

Troppo
Troppo poco

Troppo magro
o nessuno

Risate
o lacrime

chi odia
chi ama

estranei con le facce come
capocchie di
puntine da disegno

eserciti che coprono lungo
strade di sangue
agitando bottiglie di vino
infilando con la baionetta e scopando le vergini

Oppure un vecchio in una stanzetta
con una fotografia di Marylin Monroe

C'è al mondo una così grande solitudine
che la puoi vedere negli scatti lenti delle lancette
di una sveglia

Gente così stanca
mutilata
d'amore e disamore

Gli uomini non si trattano bene
l'un l'altro

Il ricco non tratta bene il riccio
il povero non tratta bene il povero

Abbiamo paura

E il ns sistema scolastico ci dice
che possiamo tutti essere dei grossi vincitori

Non ci ha detto niente
degli sfigati
o dei suicidi

O del terrore di uno che soffre
in qualche luogo 
solo

Senza che nessuno gli parli
senza che nessuno lo tocchi

Annaffiando una pianta

Gli uomini non si trattano bene
non si trattano bene
non si trattan bene

Credo che non vi riusciranno
non glielo chiedo

Le perline dondoleranno
le nuvole rannuvoleranno
e l'assassino decapiterà il bambino
come mordesse un cono gelato

Troppo
Troppo poco
Troppo grasso
Troppo magro
o nessuno

Più carichi d'odio che amanti

La gente non sta bene insieme
se invece stesse bene
le nostre menti non sarebbero così tristi

Intanto osservo le bambine
steli
fiori del caso

Deve esserci un modo.

Di certo deve esserci un modo a cui non abbiamo ancora pensato.

Chi mi ha messo dentro questo cervello?

Urla
domanda
dice che una possibilità c'è.

Non dirà
"No"


di Charles Bukowski

mercoledì 18 marzo 2015

Il cuore che ride


Buonasera e benvenuti carissimi lettori.
Questa sera, tutta per voi, una meravigliosa poesie del grandissimo autore Charles Bukowski.

La tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l’hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.


di Charles Bukowski

Con la speranza che la poesia sia stata di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi un buon proseguimento all'interno di Poesiandu ed una buona serata!

lunedì 16 marzo 2015

Non restituire al mittente


Buon lunedì e bentrovati cari appassionati della letteratura!

Spero abbiate trascorso bene il fine settimana, chissà magari insieme alla vostra famiglia o in giro con le persone che più volete bene.

Si ricomincia la settimana con una poesia del maestro Charles Bukowski, che ha significato veramente tanto per me e per il mio cammino nella letteratura mondiale.

Buona lettura!

La buona notizia è che sono
deperibile,
mentre la lumaca striscia sotto
la foglia,
mentre la dama nel caffè
ride una falsa risata,
mentre la Francia brucia
un crepuscolo di porpora.
sono deperibile
e questo è il bello,
mentre il cavallo scalcia
un asse della stalla,
mentre ci affrettiamo verso
il paradiso,
io sono piuttosto deperibile.
metti le scarpe sotto
il letto
allineate.
mentre ulula il cane
l'ultima rana sbuffa
e salta.


di Charles Bukowski

Credo che in molti di voi l'abbiano letta almeno una volta durante il vostro cammino nella letteratura mondiale, ai nuovi che sono venuti a conoscenza di questa meravigliosa poesia, mi auguro che sia stata di vostro gradimento, colgo l'occasione per augurarvi un buon inizio di settimana e buon proseguimento di giornata.

domenica 15 marzo 2015

Il cuore che ride


Buongiorno e buona Domenica a tutti gli appassionati della grande letteratura mondiale.

In questa Domenica di metà Marzo, vi proponiamo una poesia che fà molto riflettere, scritta dal grande Charles Bukowski.
Ci auguriamo che la poesia sia di vostro gradimento ed interesse!

La tua vita è la tua vita.
non lasciare che le batoste la sbattano nella cantina dell’arrendevolezza.
stai in guardia.
ci sono delle uscite.
da qualche parte c’è luce.
forse non sarà una gran luce ma la vince sulle tenebre.
stai in guardia.
gli dei ti offriranno delle occasioni.
riconoscile, afferrale.
non puoi sconfiggere la morte ma puoi sconfiggere la morte in vita, qualche volta.
e più impari a farlo di frequente, più luce ci sarà.
la tua vita è la tua vita.
sappilo finché ce l’hai.
tu sei meraviglioso gli dei aspettano di compiacersi in te.


di Charles Bukowski

Buon proseguimento di Domenica e buona permanenza insieme a Poesiandu.

venerdì 13 marzo 2015

La chioma di Berenice


Buonasera e bentrovati miei cari lettori di Poesiandu.

Dopo una lunga giornata, immagino sia per me che per tutti voi, è dunque arrivato il momento di andare sotto le coperte! ma prima, volevo condividere con voi una bellissima poesia del maestro Catullo, buona lettura!

Chi dell'universo distinse tutte le luci
e scoprí il sorgere e il tramontare delle stelle,
come si oscura in un lampo la fiamma del sole
e in che giorni dell'anno si nascondono gli astri,
come per tenero amore la luna dall'orbita
tra le rupi di Latmo furtiva s'allontana;
proprio quello, grazie agli dei, Conone mi vide,
staccata dal capo di Berenice, brillare
di luce, la chioma che lei, tendendo le braccia
morbide, promise in voto ad ogni dea del cielo,
quando il suo re, reso piú grande da queste nozze,
partí per devastare le terre degli Assiri,
col ricordo in cuore della lotta sostenuta
per vincere la sua verginità quella notte.
Ma detestano l'amore queste spose o frustrano
la gioia dei genitori con tutte le lacrime
false che spargono davanti al letto nuziale?
Testimonino gli dei, se quel pianto è vero.
Me lo rivelò coi suoi lamenti la regina,
quando il marito si accinse ad una guerra atroce.
Certo non piangevi solo per un letto vuoto,
ma per l'angoscia che ti lasciasse il tuo amore.
Un'ansia senza fine ti divorava dentro
e ti tremava il cuore, ti sentivi svenire,
impazzivi. Ma fin da quando eri bambina
io ti ritenevo coraggiosa: non ricordi
dunque l'impresa che nessun uomo avrebbe osato,
quella che ti permise di essere regina?
Come ti lamentavi salutando il marito
mio dio, quante lacrime asciugò la tua mano.
Ma chi degli dei ti ha cosí mutata? O forse
gli amanti non sanno proprio vivere lontani?
Sacrificando un toro mi promettesti allora
a tutti quanti gli dei, se fosse ritornato
il tuo amato sposo. E lui poco tempo dopo,
conquistata l'Asia, l'uní al regno egiziano.
Ora per questa impresa accolta in mezzo ai celesti,
sciolgo con un dono insolito il voto promesso.
Non volevo, regina, lasciare la tua fronte,
non volevo: lo giuro su di te, sul tuo capo
e chi giura il falso abbia la pena che si merita:
ma chi può pretendere d'essere uguale al ferro?
Anche quel monte, il piú alto su cui batte il figlio
luminoso di Thia, fu spezzato dal ferro,
quando i Medi crearono un nuovo mare e i barbari
passarono con le loro navi in mezzo all'Athos.
Come resistere, se anche i monti si arrendono
al ferro? Stermina, Giove, il popolo dei Càlibi,
che per primi cercarono il ferro sottoterra
tentando ostinati di piegarne la durezza.

capelli da cui ero recisa piangevano
la mia sorte, quando il cavallo alato di Arsínoe,
nato con l'etiope Mèmnone da stessa madre,
battendo le ali a fendere l'aria, mi prese
e sollevandomi in volo attraverso le tenebre
celesti, mi pose nel grembo casto di Venere.
La greca abitatrice dei lidi di Canòpo,
Venere Zefirítide stessa l'ha mandato,
perché fra tutte le stelle del cielo divino
non fosse posta soltanto la corona d'oro
tolta alle tempie di Arianna, ma anch'io risplendessi,
chioma recisa per voto da una testa bionda.
ancora umida di pianto la dea mi pose
nel firmamento, nuova stella fra quelle antiche.
Io, sfiorando le costellazioni della Vergine
e dell'ardente Leone, insieme con Callisto
volgo ad occidente guidando il lento Boòte,
che solo all'alba s'immerge nel profondo Oceano.
Ma benché di notte senta il passo degli dei
e l'alba mi restituisca alla bianca Teti,
questo non mi rallegra: sapermi ormai lontana
(lasciami parlare, ti prego, vergine Nemesi:
non so tacere la mia verità per paura,
gli astri possono coprirmi di maledizioni,
ripeterò la verità che nascondo in cuore),
sapermi lontana dal capo di Berenice,
questo mi angoscia: quand'era fanciulla i profumi
non servivano, anche se poi ne provai migliaia.
voi, giunte alle nozze com'era il desiderio,
non offrite allo sposo adorato il vostro corpo
lasciando cadere la veste a scoprire il seno,
prima di donare a me la gioia di un profumo,
il vostro profumo, voi che onorate l'amore.
Ma i doni nefasti di chi commette adulterio
li beva senza frutto la polvere leggera:
io certo non chiedo nulla a chi non ne sia degno.
Voglio piuttosto che la concordia dell'amore
in eterno sempre, sempre abiti con voi.
se guardando le stelle placherai, regina,
nelle notti di festa la tua divina Venere,
non lasciarla senza sacrifici, perché tua
per le tue offerte io possa essere ancora.
Tornino com'erano le stelle ed io regina
con Berenice, o splenda Orione dentro l'Aquario.


di Catullo

Lo staff di Poesiandu vi augura un buon proseguimento di serata all'interno del nostro e vostro blog!


martedì 10 marzo 2015

Dopo aver traversato terre e mari


Buon pomeriggio cari appassionati di letteratura!

Dopo aver traversato terre e mari,
eccomi, con queste povere offerte agli dei sotterranei,
estremo dono di morte per te, fratello,
a dire vane parole alle tue ceneri mute,
perché te, proprio te, la sorte m' ha portato via,
infelice fratello, strappato a me così crudelmente.
Ma ora, così come sono, accetta queste offerte
bagnate di molto pianto fraterno:
le porto seguendo l'antica usanza degli avi,
come dolente dono agli dei sotterranei.
E ti saluto per sempre, fratello, addio!


di Catullo 

Ci auguriamo che la poesia sia stata di vostro gradimento, non ci resta che augurarvi buon proseguimento di giornata e buona permanenza insieme a noi.

domenica 8 marzo 2015

Festa della donna


Bentrovati e buona domenica cari appassionati di letteratura.
Oggi 8 Marzo 2015 è la feste delle donne.
Questa festa risale al 1908, quando in un' industria tessile di New York, un gruppo di operaie scioperò come forma di protesta contro le orribili e terribili condizioni in cui dovevano lavorare.
Lo scioperò proseguì per diverse giornate, sino appunto all' 8 Marzo giorno in cui la proprietarie dell'industria tessile bloccò le uscite della fabbrica.
In seguito a quell'evento, un incendio ferì mortalmente 129 operaie, tra cui anche delle italiane che persero la vita.
La donna deve essere amata e rispettata tutto l'anno, ma è grazie all'8 Marzo che questa storia resterà viva nei secoli e negli anni.
Poesiandu dedica a tutte le donne, una bellissima poesia di Madre Teresa di Calcutta, voi che siete il fiore più bello che si deve proteggere e custodire con amore.
Auguri a tutte le donne da Poesiandu!

Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, 
i capelli diventano bianchi, 
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia; 
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c'è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c'è un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. 
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. 
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c'è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto. 
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però  non trattenerti mai!


Madre Teresa di Calcutta

giovedì 5 marzo 2015

Viviamo


Bentrovati e buon giovedì cari lettori.

Viviamo, mia Lesbia, ed amiamoci 
e le chiacchiere dei vecchi troppo arcigni 
consideriamole tutte un soldo bucato. 
I giorni possono tramontare e ritornare; 
noi, una volta che la breve luce è tramontata, 
dobbiamo dormire un’unica notte eterna. 
Dammi mille baci, poi cento, 
poi mille altri, poi ancora cento, 
poi di seguito altri mille, poi cento. 
Poi, quando ne avremo totalizzate molte migliaia, 
li rimescoleremo, per non conoscere il totale, 
o perché nessun maligno possa gettarci il malocchio, 
sapendo che è così grande il numero dei nostri baci


di  Catullo

domenica 1 marzo 2015

Benvenuto Marzo!


Bentrovati e benvenuti cari lettori!

Molte filastrocche e poesie, recitano che Marzo sia un po pazzerello!
Oggi entra un nuovo mese del nuovo anno 2015, il mese di Marzo.
La primavera è ormai alle porte e lo staff di Poesiandu, come ogni anno, vuole regalarvi una poesie per il nuovo mese.

La poesie scelta da noi è del grande poeta Giovanni Pascoli.
Oltre ad augurarvi un buon inizio e continuo di mese, in altrettanto modo vi auguro una felice e serena domenica da trascorrere in modo spensierato con chi si vuole più bene!
Vi ringraziamo sempre della fiducia dataci in tutti questi anni e ci auguriamo che continui ancora per molti tanti anni, perchè l'amore per la letteratura, è sempre una sorpresa giorno dopo giorno.


Che torbida notte di marzo!
Ma che mattinata tranquilla!
che cielo pulito! che sfarzo
di perle! Ogni stelo, una stilla
che ride: sorriso che brilla
su lunghe parole.
Le serpi si sono destate
col tuono che rimbombò primo.
Guizzavano, udendo l'estate,
le verdi cicigne tra il timo;
battevan la coda sul limo
le biscie acquaiole.
Ancor le fanciulle si sono
destate, ma per un momento:
pensarono serpi, a quel tuono;
sognarono l'incantamento.
In sogno gettavano al vento
le loro pezzuole.
Nell'aride bresche anco l'api
si sono destate agli schiocchi.
La vite gemeva dai capi,
fremevano i gelsi nei nocchi.
Ai lampi sbattevano gli occhi
le prime viole.
Han fatto, venendo dal mare,
le rondini tristo viaggio.
Ma ora, vedendo tremare
sopr'ogni acquitrino il suo raggio,
cinguettano in loro linguaggio,
ch'è ciò che ci vuole.
Sì, ciò che ci vuole. Le loro
casine, qualcuna si sfalda,
qualcuna è già rotta. Lavoro
ci vuole, ed argilla più salda;
perchè ci stia comoda e calda
la garrula prole.


di Giovanni Pascoli