mercoledì 29 aprile 2015

Spleen


Buon pomeriggio, benvenuti e bentrovati cari lettori.
Oggi, una poesia a dir poco intramontabile,dove fà trasparire tutta l'angoscia esistenziale del grande Charles Baudelaire.

Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
Sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni,
E versa abbracciando l'intero giro dell'orizzonte
Una luce diurna più triste della notte;

Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;

Quando la pioggia distendendo le sue immense strisce
Imita le sbarre di un grande carcere
Ed un popolo muto di infami ragni
Tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli,

Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati

E lunghi trasporti funebri senza tamburi, senza bande
Sfilano lentamente nella mia anima vinta; la Speranza
Piange e l'atroce angoscia dispotica
Pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo


di Charles Baudelaire


domenica 26 aprile 2015

La musa venale


Buongiorno e buona domenica cari lettori ed appassionati di letteratura!
Ieri giornata di grande festa Nazionale, molti di voi sicuramente saranno stati fuori, in compagnia della propria famiglia e/o dei propri amici magari a fare una classica scampagnata di fine Aprile.
In questa domenica, ci avviciniamo sempre di più ai mesi più caldi dell'anno e direi anche, finalmente!
La poesia di oggi, la voglio dedicare a tutte quelle persone che oggi si stanno godendo il meritato riposo dopo una lunga settimana magari d'impegni e di lavoro e per chi invece anche oggi lavora, questa è soprattutto per voi, che fate tanti sacrifici.

O musa del mio cuore, che ami i palazzi fastosi,
avrai, quando Gennaio sguinzaglierà il suoi Borei,
durante il nero tedio delle sere nevose
qualche tizzo che scaldi i tuoi piedi violacei?

Ti rianimerai le spalle marmorizzate
ai raggi della notte filtrati dagli scuri?
Sentendo la tua borsa secca come palato,
farai raccolta dell'oro dei soffitti azzurri?

Devi, per guadagnarti il pane d'ogni sera,
come un chierichetto dondolar l'incensiere
e cantare Te Deum ai quali non credi,

o, saltimbanco affamato, mostrar òe tue prodezze
e per far sbellicare gli zotici, il tuo riso 
impegnato di lacrime che nessuno vede.


_______________________________

O muse de mon cœur, amante des palais,
Auras-tu, quand Janvier lâchera ses Borées,
Durant les noirs ennuis des neigeuses soirées,
Un tison pour chauffer tes deux pieds violets ?

Ranimeras-tu donc tes épaules marbrées
Aux nocturnes rayons qui percent les volets ?
Sentant ta bourse à sec autant que ton palais,
Récolteras-tu l'or des voûtes azurées ?

II te faut, pour gagner ton pain de chaque soir,
Comme un enfant de chœur, jouer de l'encensoir,
Chanter des Te Deum auxquels tu ne crois guère,
Ou, saltimbanque à jeun, étaler tes appas
Et ton rire trempé de pleurs qu'on ne voir pas,
Pour faire épanouir la rate du vulgaire.

di Charles Baudelaire
Spero che la poesia sia di vostro gradimento, ho inserito anche il testo in francese, non mi resta che augurarvi ancora un buon proseguimento di domenica insieme a Poesiandu!




giovedì 23 aprile 2015

Corrispondenze


Benvenuti e bentrovati cari lettori ed appassionati di letteratura mondiale.

È un tempio la Natura ove viventi
pilastri a volte confuse parole
mandano fuori; la attraversa l'uomo
tra foreste di simboli dagli occhi
familiari. I profumi e i colori
e i suoni si rispondono come echi
lunghi che di lontano si confondono
in unità profonda e tenebrosa,
vasta come la notte ed il chiarore.

Esistono profumi freschi come
carni di bimbo, dolci come gli òboi,
e verdi come praterie; e degli altri
corrotti, ricchi e trionfanti, che hanno
l'espansione propria alle infinite
cose, come l'incenso, l'ambra, il muschio,
il benzoino, e cantano dei sensi
e dell'anima i lunghi rapimenti.


di Charles Baudelaire

Non mi resta che augurarvi un buon proseguimento di serata e buon proseguimento insieme a Poesiandu.

Il tramonto del sole romantico


Buon pomeriggio, bentrovati e benvenuti cari appassionati di letteratura!

Un nuovo giorno, una nuova poesia, sempre pronta a catturare la nostra attenzione ed a stuzzicare la nostra mente.

Buona lettura e buon proseguimento insieme a Poesiandu!

Oh, quanto è bello il sole che sorge allegro e forte
e il suo buondì ci lancia come uno scoppio rosso!
felice che ne può con animo commosso
salutare, gloriosa più d'un sogno, la morte!

Ricordo!... Ho visto tutto, la fonte, il solco, il fiore,
anelar come vivido cuore sotto i suoi sguardi.
- Corriamo all'orizzonte, presto, corriamo, è tardi,
che non ci sfugga almeno l'ultimo obliquo ardore!

Ma io rincorro invano il Dio che s'allontana;
stende l'ineluttabile Notte su noi, sovrana,
le abbrividenti ali, funeste, umide, opache.

Un lezzo di sepolcro nelle tenebre vagola,
e il mio timido piede ai margini del brago
schiaccia rospi imprevisti e lubriche lumache.


di Charles Baudelaire

Con l'augurio che la poesia del grande Charles Baudelaire sia stata di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi un buon proseguimento di serata.

sabato 18 aprile 2015

L'uomo e il mare


Buonasera, benvenuti e bentrovati cari lettori.

Una poesia che fà molto riflettere, immaginate quest'uomo che guardando il mare, esprime nella sua mente tutte le sensazioni possibili ed immaginabili con i suoi pensieri che vengono ascoltati da queste leggere onde.

Buona lettura.

Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!


di Charles Baudelaire

mercoledì 15 aprile 2015

Il vino dei cenciaioli


Buon pomeriggio, benvenuti e bentrovati cari lettori di Poesiandu.

Nel cuore d'un vecchio sobborgo, labirinto di fango
dove brulica l'umanità in fermenti di tempesta,
alla luce rossa d'un lampione, col vento
che agita la fiamma e batte sui vetri,

si vede spesso un cenciaiolo, con la testa ciondoloni,
incespicare, urtare come un poeta ai muri,
e senza cura per gli spioni, suoi sudditi,
effondere in progetti di gloria il proprio cuore.

Presta giuramenti, detta leggi sublimi,
atterra malvagi, solleva vittime,
s'inebria degli splendori della sua virtù
sotto il firmamento sospeso come un baldacchino.

Si, questa gente oppressa da pene di famiglia,
consunta dal lavoro e tormentata dall'età,
sfiancata e curva sotto un cumulo di macerie,
confuso vomito dell'enorme Parigi,

se ne torna, improfumata d'odore di botte,
seguita da compari incanutiti di battaglie
e coi baffi pendenti come vecchie bandiere.
Come s'alzano davanti a loro gli stendardi, 

i fiori e gli archi trionfali! Che magia solenne! 
E come portano gloria al popolo ebbro d'amore
nell'orgia assordante e luminosa 
di trombette, di sole, di grida e di tamburi!

Ma il vino è un Pattolo abbagliante che attraversa 
la frivola Umanità e trasporta oro!
Per la gola dell'uomo canta le sue gesta 
e regna coi suoi dono come i veri re!

Per annegare il rancore e cullare l'indolenza
di tutti i vecchi maledetti che muoiono in silenzio,
Dio, nel rimorso, aveva creato il sonno;
l'Uomo vi aggiunse il Vino, sacro figlio del Sole!


di Charles Baudelaire

Con l'augurio che la poesia sia stata di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi ancora un buon proseguimento di giornata!

lunedì 13 aprile 2015

Inno alla bellezza


Buon pomeriggio e benvenuti cari appassionati del mondo della letteratura.
In questo pomeriggio di quasi metà Aprile, andremo a leggere una poesia molto interessante del grande autore Charles Baudelaire, nella quale bisogna far attenzione ad un intreccio di paragoni che vengono fatti davvero entusiasmanti, non vi anticipo altro!

Buona lettura e buon proseguimento insieme a noi.



Vieni dal ciel profondo o l'abisso t'esprime,
Bellezza? Dal tuo sguardo infernale e divino
piovono senza scelta il beneficio e il crimine,
e in questo ti si può apparentare al vino.

Hai dentro gli occhi l'alba e l'occaso, ed esali
profumi come a sera un nembo repentino;
sono un filtro i tuoi baci, e la tua bocca è un calice
che disanima il prode e rincuora il bambino.

Sorgi dal nero baratro o discendi dagli astri?
Segue il Destino, docile come un cane, i tuoi panni;
tu semini a casaccio le fortune e i disastri;
e governi su tutto, e di nulla t'affanni.

Bellezza, tu cammini sui morti che deridi;
leggiadro fra i tuoi vezzi spicca l'Orrore, mentre,
pendulo fra i più cari ciondoli, l'Omicidio
ti ballonzola allegro sull'orgoglioso ventre.

Torcia, vola al tuo lume la falena accecata,
crepita, arde e loda il fuoco onde soccombe!
Quando si china e spasima l'amante sull'amata,
pare un morente che carezzi la sua tomba.

Venga tu dall'inferno o dal cielo, che importa,
Bellezza, mostro immane, mostro candido e fosco,
se il tuo piede, il tuo sguardo, il tuo riso la porta
m'aprono a un Infinito che amo e non conosco?

Arcangelo o Sirena, da Satana o da Dio,
che importa, se tu, o fata dagli occhi di velluto,
luce, profumo, musica, unico bene mio,
rendi più dolce il mondo, meno triste il minuto?


di Charles Baudelaire

Mi auguro che la poesia sia stata di vostro interesse a piacimento, non mi resta che augurarvi un buon proseguimento di giornata!

domenica 12 aprile 2015

A una signora Creola


Buona domenica, benvenuti e bentrovati carissimi lettori di Poesiandu!
Come state trascorrendo questo fine settimana? Mi auguro nel miglior dei modi, io per esempio insieme alla mia famiglia, tutta riunita per interno durante questa domenica.
La poesia che andremo a leggere oggi, sarà un sensazione di nuove scoperte, ma non vi dico altro, lascio a voi l'immaginazione e l'interpretazione.

Buona lettura.

In quella terra odorosa che il sole accarezza,
ho incontrato, sotto un baldacchino
d`alberi purpurei
e palme da cui piove sugli occhi la pigrizia,
una signora creola dagli incanti sconosciuti.
Pallida e calda la pelle; la bruna ammaliatrice
atteggia il collo in nobili positure;
grande e svelta camminina come una cacciatrice
e il suo sorriso è calmo e i suoi occhi scuri.
Se vi recaste, Signora, nel vero
paese della gloria
sulle sponde della Senna o della verde Loira,
bella degna di ornare gli antichi manieri,
fareste germinare in quegli ombrosi recessi
mille sonetti in cuore ai poeti, sottomessi
ai vostri grandi occhi più degli schiavi mori.


di Charles Baudelaire

giovedì 9 aprile 2015

I gatti


Buon pomeriggio, benvenuti e bentrovati carissimi lettori.

Oggi, un'interessante poesia del maestro Charles Baudelaire che forse mette in luce tutto l'amore che ha per la natura e per il mondo degli animali.

Buona lettura!


Un bel gatto forte, dolce e vezzoso
Passeggia nel mio cervello
Come a casa sua.
Si sente appena quando miagola,
Per quanto il tono è tenero e discreto;
Ma la voce è sempre profonda e ricca,
Sia che brontoli o s'acqueti.
Questo il suo incanto e il suo segreto.
Come penetra e filtra questa voce
Nell'intimo mio più tenebroso!
Mi riempie come un verso numeroso
E mi rallegra come un filtro!
Che quiete per i mali più crudeli!
Racchiude in sé tutte le estasi!
Non le servono parole
Per dire le più lunghe frasi.
L'unico archetto che morde
Sul perfetto strumento del mio cuore
E fa cantare più regalmente
La più vibrante corda
È la tua voce, gatto misterioso,
Gatto serafico, gatto strano!
Tutto in te, come in un angelo,
È sottile ed armonioso!

II

Che dolce profumo esala da quel pelo
Biondo e bruno!
Com'ero tutto profumato
Una sera che l'accarezzai
Una volta, una soltanto!
È lui il mio genio tutelare!
Giudica, governa e ispira
Ogni cosa nel suo impero;
È una fata?
O forse un dio?
Quando i miei occhi, attratti
Come da calamita, dolci si volgono
A quel gatto che amo
E guardo poi in me stesso,
Che meraviglia il fuoco
Di quelle pallide pupille,
Di quei chiari fanali,
Di quei viventi opali
Che fissi mi contemplano!


di Charles Baudelaire

martedì 7 aprile 2015

Gesù


Buon pomeriggio e benvenuti carissimi lettori di Poesiandu.

Mi auguro che avete trascorso nel miglior dei modi queste festività, nel frattempo vi propongo, per restare ancora in tema con la Santa Pasqua, una poesia  molto emozionante del grande Giovanni Pascoli.

Buona lettura!

E Gesù rivedeva, oltre il Giordano,
campagne sotto il mietitor rimorte,
il suo giorno non molto era lontano.
E stettero le donne in sulle porte
delle case, dicendo: Ave, Profeta!
Egli pensava al giorno di sua morte.
Egli si assise, all'ombra d'una mèta
di grano, e disse: Se non è chi celi
sotterra il seme, non sarà chi mieta.
Egli parlava di granai ne' Cieli:
e voi, fanciulli, intorno lui correste
con nelle teste brune aridi steli.
Egli stringeva al seno quelle teste
brune; e Cefa parlò: Se costì siedi,
temo per l'inconsutile tua veste;
Egli abbracciava i suoi piccoli eredi:
-Il figlio Giuda bisbigliò veloce-
d'un ladro, o Rabbi, t'è costì tra 'piedi:
Barabba ha nome il padre suo, che in croce
morirà.- Ma il Profeta, alzando gli occhi
-No-, mormorò con l'ombra nella voce,
e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.


di Giovanni Pascoli 

lunedì 6 aprile 2015

Specchio


Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde piu' nuovo dell'erba
che il cuore riposa:
il tronco pareva gia' morto,
piegato sul botro.
 

E tutto mi sa di miracolo;
e sono quell'acqua di nube
che oggi rispecchia nei fossi
piu' azzurro il suo pezzo di cielo,
quel verde che spacca la scorza
che pure stanotte non c'era. 

di Salvatore Quasimodo

La pace si costruisce


Buonasera e bentrovati cari lettori di Poesiandu.
Chiedo scusa per l'assenza di questi due giorni, ma purtroppo per problemi al computer non ho avuto la possibilità di collegarmi e di conseguenza di essere qui insieme a voi.
Ne approfitto per farvi i miei più sentiti auguri di una felice e serena, anche se ormai trascorsa,Pasqua.
Queste poesia è per tutta per voi, mi auguro che avrete trascorso una ottima Pasqua insieme alle persone che più volete bene!

Buona lettura e buon proseguimento.

Aprite gli occhi a visioni di pace!
Parlate un linguaggio di pace!
Fate gesti di pace!
Perché la pratica della pace
porta alla pace.
La pace si rivela e si offre
a coloro che realizzano,
giorno dopo giorno,
tutte quelle forme di pace
di cui sono capaci.


di Giovanni Paolo II

venerdì 3 aprile 2015

Tristezze della luna


Buon venerdì, bentrovati e benvenuti cari appassionati di letteratura!

Fine settimana giunto, ci avviciniamo alla Santa Pasqua ormai sempre più vicina, e voi come trascorrerete questo fine settimana di festa?
Spero nel miglior dei modi e con le persone che più volete bene.


Buona lettura e buon proseguimento.

Questa sera la luna sogna con più languore;
come una donna bella su cuscini svariati
che con la mano lieve e distratta accarezza
prima del sonno il dolce contorno dei suoi seni,
sopra il lucido dorso di valanghe di seta,
morente s'abbandona a lunghi smarrimenti,
e gira intanto gli occhi su visioni bianche
che nell'azzurro salgono, come sboccio di fiori.
Quando nel suo accidioso languore, qualche volta
lascia un'ascosa lacrima cadere sulla terra,
nemico del riposo, un pio poeta accoglie
nel cavo della mano quella pallida lacrima
iridescente al pari di un frammento d'opale,
e la cela agli sguardi del sole, nel suo cuore.


di Charles Baudelaire

Mi auguro che questa poesia del grande maestro Charles Baudelaire sia stata di vostro gradimento, non mi resta che augurarvi nuovamente buon proseguimento di giornata!