lunedì 30 novembre 2015

Sul Monte Mario


Buongiorno benvenuti e bentrovati cari lettori ed appassionati di letteratura!
Lunedì, inizio settimana e fine del mese di Novembre, ma come è passato così velocemente questo mese di Novembre? Incredibile..!
Meno di 26 giorni al Natala e e proprio domani entreremo nel mese che considero più magico di tutti, Dicembre.
Ma ne parleremo veramente tanto, oggi pero', voglio condividere con voi, una bellissima poesia inviataci dal nostro amico Pier Paolo. 

Buona lettura!

Solenni in vetta a Monte Mario stanno
nel luminoso cheto aere i cipressi,
e scorrer muto per i grigi campi
mirano il Tebro,
mirano al basso nel silenzio Roma 
stendersi, e, in atto di pastor gigante
su grande armento vigile, davanti 
sorger San Pietro.
Mescete in vetta al luminoso colle,
mescete, amici, il biondo vino, e il sole
vi si rifranga: sorridete, o belle:
diman morremo. 
Lalage, intatto a l'odorato bosco 
lascia l'alloro che si gloria eterno,
0 a te passando per la bruna chioma 
splenda minore. 
A me tra 'l verso che pensoso vola 
venga l'allegra coppa ed il soave
fior de la rosa che fugace il verno 
consola e muore. 
Diman morremo, come ier moriro
quelli che amammo: via da le memorie, 
via da gli affetti, tenui ombre lievi 
dilegueremo. 
Morremo; e sempre faticosa intorno
de l'almo sole volgerà la terra,
mille sprizzando ad ogni istante vite
come scintille; 
vite in cui nuovi fremeranno amori,
vite che a pugne nuove fremeranno, 
e a nuovi numi canteranno gl'inni
de l'avvenire. 
E voi non nati, a le cui man' la face 
verrà che scorse da le nostre, e voi
disparirete, radiose schiere,
ne l'infinito. 
Addio, tu madre del pensier mio breve,
terra, e de l'alma fuggitiva! quanta
d'intorno al sole aggirerai perenne
gloria e dolore! 
fin che ristretta sotto l'equatore
dietro i richiami del calor fuggente
l'estenuata prole abbia una sola 
femina, un uomo, 
che ritti in mezzo a' ruderi de' monti,
tra i morti boschi, lividi, con gli occhi
vitrei te veggan su l'immane ghiaccia,
sole, calare.


di Giosuè Carducci

Grazie mille come sempre per la vostra cortese attenzione, vi auguro di trascorrere una buonissima giornata e di non arrivare a sera troppo stanchi, questo Lunedì, quanto lo odio!
Buon proseguimento e buona continuazione di giornata.

mercoledì 25 novembre 2015

Mezzogiorno alpino


Buonasera, benvenuti e bentrovati miei cari lettori!
Voglio ringraziare affettuosamente tutti color che giorno dopo giorno ci scrivono e condividono con noi il loro amore per la letteratura e la poesia.
Questa sera, voglio farvi leggere una bellissima poesia che ci ha inviato la nostra amica Federica, grazie mille per la segnalazione.

Spero che la poesia sia di vostro gradimento, buona lettura!

Nel gran cerchio de l'alpi, su 'l granito
squallido e scialbo, su' ghiacciai candenti,
regna sereno intenso ed infinito
nel suo grande silenzio il mezzodí.

Pini ed abeti senza aura di venti
si drizzano nel sol che gli penètra,
sola garrisce in picciol suon di cetra
l'acqua che tenue tra i sassi fluí.


di Giosuè Carducci

Ringraziandovi ancora una volta, non mi resta che augurarvi buon proseguimento di serata e buona navigazione insieme a noi.

martedì 17 novembre 2015

Je suis Paris


Buongiorno, benvenuti e bentrovati cari lettori ed appassionati di letteratura.

Purtroppo in questi giorni come tutti abbiamo purtroppo potuto sentire e vedere si è consumata una vera e propria strage a Parigi.
Oggi non voglio parlare di come, cosa e perchè sia accaduto, nè tanto meno dei vari discorsi politici, il mio pensiero è riferito solamente alle tantissime vittime che purtroppo questa azione ha degenerato.

NOI DI POESIANDU, CI STRINGIAMO ALL'IMMENSO DOLORE DI TUTTA LA FRANCIA, DI TUTTE LE FAMIGLIE CHE SI SONO VISTI PORTARE VIA SENZA ALCUN MOTIVO UNA PERSONA CHE AMAVANO, LA LORO COLPA ERA SOLO DI TROVARSI IN QUEI POSTI, AL MOMENTO SBAGLIATO NEL POSTO SBAGLIATO.

QUESTA POESIA E' DEDICATA A TUTTE LE VITTIME.


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpiterle nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.


di Primo Levi


mercoledì 11 novembre 2015

Davanti alle terme di Caracalla


Buongiorno, benvenuti e bentrovati cari lettori!

Corron tra 'l Celio fosche e l'Aventino
le nubi: il vento dal pian tristo move
umido: in fondo stanno i monti albani
bianchi di nevi.

A le cineree trecce alzato il velo
verde, nel libro una britanna cerca
queste minacce di romane mura
al cielo e al tempo.

Continui, densi, neri, crocidanti
versansi i corvi come fluttuando
contro i due muri ch'a più ardua sfida
levansi enormi.

"Vecchi giganti" par che insista irato
l'augure stormo "a che tentate il cielo?"
Grave per l'aure vien da Laterano
suon di campane.

Ed un ciociaro, nel mantello avvolto,
grave fischiando tra la folta barba,
passa e non guarda. Febbre, io qui t'invoco,
nume presente.

Se ti fur cari i grandi occhi piangenti
e de le madri le protese braccia
te deprecanti, o dea, da 'l reclinato
capo de i figli:

se ti fu cara su 'l Palazio eccelso
l'ara vetusta (ancor lambiva il Tebro
l'evandrio colle, e veleggiando a sera
tra 'l Campidoglio

e l'Aventino il reduce quirite
guardava in alto la città quadrata
dal sole arrisa, e mormorava un lento
saturnio carme);

febbre, m'ascolta. Gli uomini novelli
quinci respingi e lor picciole cose:
religïoso è questo orror: la dea
Roma qui dorme.

Poggiata il capo al Palatino augusto,
tra 'l Celio aperte e l'Aventin le braccia,
per la Capena i forti omeri stende
a l'Appia via.


di Giosuè Carducci

Mi auguro che la poesia sia stata di vostro gradimento, vi ringrazio per le tantissime email e poesia che ci inviate giorno dopo giorno, siete veramente fantastici!

Vi auguro buon proseguimento di giornata e buona navigazione insieme  a noi.

martedì 3 novembre 2015

Vendette della luna


Buonasera, benvenuti e bentrovati cari lettori ed appassionati di letteratura!

La luna... la sera, il mare, il suono delle onde che accarezza il nostro udito e in sottofondo, una bellissima poesia a scandire nel migliore dei modi la nostra serata.
Si, la mia fantasia è veramente ampia lo devo ammettere!
Questa sera, voglio dedicare questa poesia, a tutti i romantici di Poesiandu, coloro che magari hanno dedicato una poesia alla loro ragazza, alla propria moglie o magari ad un amica alla quale vogliono molto bene.

Vi auguro buona lettura, cari lettori.

Te, certo, te, quando la veglia bruna
Lenti adduceva i sogni a la tua culla,
Te certo riguardò la bianca luna,
Bianca fanciulla.

A te scese la dea ne la sua stanca 
Serenitade e con i freddi baci
China al tuo viso - O fanciulletta bianca, -
Disse - mi piaci. -

E al fatal guardo, ove or s'annega e perde
L'anima mia, piovea lene il gentile 
Tremolar del suo lume entro una verde
Notte d'aprile.

Ti deponea tra i labbri la querela
De l'usignuolo al frondeggiante maggio,
Quando la selva odora e argentea vela 
Nube il suo raggio;

E del languor niveo fulgente, ond'ella
Ride a l'Aurora da le rosee braccia,
Ti diffondeva la persona bella,
La bella faccia: 

Onde a' cari occhi tuoi, dal cui profondo
Tutto lampeggia quel che ama e piace,
Nel roseo tempo che sorride il mondo
Io chiesi pace:

Pace al tuo riso, ove fiorisce pura 
La voluttà che nel mio spirto dorme,
E che promesso m'ha l'alma natura
Per mille forme.

Ahi, ma la tua marmorëa bellezza
Mi sugge l'alma, e il senso de la vita 
M'annebbia; e pur ne libo una dolcezza
Strana, infinita:

Com'uom che va sotto la luna estiva
Tra verdi susurranti alberi al piano;
Che in fantastica luce arde la riva 
Presso e lontano,

Ed ei sente un desio d'ignoti amori
Una lenta dolcezza al cuor gravare,
E perdersi vorria tra i muti albori
E dileguare.


di Giosuè Carducci

Vi ringrazio per il vostro calore che ci trasmettete giorno dopo giorno, di tutte le poesie che ci inviate via email e soprattutto grazie mille per la vostra presenza qui su Poesiandu.
Vi auguro buon proseguimento di serata insieme a noi ed una dolce notte!