Dalla donna che sono, mi succede, a volte, di osservare, nelle altre, la donna che potevo essere; donne garbate, laboriose, buone mogli, esempio di virtù, come mia madre avrebbe voluto. Non so perchè tutta la vita ho trascorso a ribellarmi a loro. Odio le loro minacce sul mio corpo la colpa che le loro vite impeccabili, per strano maleficio mi ispirano; mi ribello contro le loro buone azioni, contro i pianti di nascosto del marito, del pudore della sua nudità sotto la stirata e inamidata biancheria intima. Queste donne, tuttavia, mi guardano dal fondo dei loro specchi; alzano un dito accusatore e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo e vorrei guadagnarmi il consenso universale, essere "la brava bambina", essere la "donna decente", la Gioconda irreprensibile, prendere dieci in condotta dal partito, dallo Stato, dagli amici, dalla famiglia, dai figli e da tutti gli esseri che popolano abbondantemente questo mondo.
Gioconda Belli
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