sabato 6 aprile 2013
Sonetto LV
- Occhi, piangete; accompagnate il core
Che di vostro fallir morte sostène.
- Così sempre facciamo; e ne convène
Lamentar più l’altrui che ’l nostro errore.
- Già prima ebbe per voi l’entrata Amore
Là onde ancor, come in suo albergo vène.
- Noi gli aprimmo la via per quella spene
Che mosse dentro da colui che more.
- Non son, com’a voi par, le ragion pari;
Chè pur voi foste ne la prima vista
Del vostro e del suo mal cotanto avari.
- Or questo è quel che più ch’altro n’attrista;
Ch’e’ perfetti giudicii son sì rari,
E d’altrui colpa altrui biasmo s’acquista.
Francesco Petrarca