mercoledì 3 aprile 2013
Sonetto XLVIII
Amor con sue promesse lusingando
Mi ricondusse a la prigione antica,
E diè le chiavi a quella mia nemica,
Ch’ancor me di me stesso tène in bando.
Non me n’avvidi, lasso, se non quando
Fu’ in lor forza; ed or con gran fatica
(Chi ’l crederà perchè giurando il dica?)
In libertà ritorno sospirando.
E come vero prigioniero afflitto,
De le catene mie gran parte porto;
E ’l cor ne gli occhi e ne la fronte ò scritto.
Quando sarai del mio colore accorto,
Dirai: s’i’ guardo e giudico ben dritto,
Questi avea poco andare ad esser morto
Francesco Petrarca