Buongiorno, benvenuti e bentrovati cari lettori ed appassionati della grande letteratura Italiana e Mondiale.
Come state trascorrendo questa fine di Luglio?
Lo sappiamo, i mesi estivi passano così velocemente che nemmeno ce ne accorgiamo!
Non vediamo l'ora di andare in vacanza per chi avrà la possibilità di farla e per chi sarà molto più fortunato a non lavorare e prendersi delle meritate ferie, purtroppo lo sappiamo, oggi come oggi i tempi che corrono sono quelli che sono, tanta disoccupazione e situazioni di precarietà un pò in tutti i settori.
Ma per fortuna che c'è l'informazione e le nostre belle poesie che giorno dopo giorno, per lo meno, ci regalano qualche minuto di spensieratezza e di relax.
Una poesia molto interessante che oggi voglio farvi leggere, è stata scritta dal grandissimo poeta Gabriele D'Annunzio.
Vi auguro buona lettura!
Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perché non son io co' miei pastori?
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natia
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.
Ah perché non son io co' miei pastori?
di Gabriele D'Annunzio
Vi auguriamo un buon proseguimento di giornata, tra i vari, talune volte molteplici impegni e per chi ha possibilità di godervi a pieno un pò di relax insieme a noi.
Grazie.