mercoledì 6 marzo 2013

"Vuoto Amare"



Spazio spazio, io voglio, tanto spazio 
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere 
errare e saltare il fosso 
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio 
ch’io lanci un urlo inumano, 
quell’urlo di silenzio negli anni 
che ho toccato con mano.


Alda Merini 

martedì 5 marzo 2013

Allegramente dentro la funesta


Allegramente dentro la funesta
ora d’eloquio io ti rappresento
magnifico e gagliardo o come idea
tu mi sei quasi simile alla zona
del più acre silenzio eppure canto
e lo so, amor mio, che tu mi senti.
Le sottane sono fragili a vedersi
sotto, l’inizio della tua cultura
il tuo passo deciso di Mercurio
o alato Dio che ti innamori pure
se il verbo è delicato, dolcemente chino alla fede
bevi di quell’acqua
che satura il tuo indocile dolore;
tu sei soltanto un uomo e non è colpa
io son soltanto donna ed è un avvio
ed entrambi siam figli del Signore:
e per questo moriamo.

Alda Merini 

O IL VELEGGIARE DEL TUO CALDO PENSIERO



O il veleggiare del tuo caldo pensiero
sopra la mia parola
e il tuo dormire selvaggio
accanto al mio seno vivo;
o l’adombrarsi della primavera
quando cade il suono del seme
sulla terra feconda di parola.
Così tu sei l'esempio
del sole mio.

Alda Merini 

domenica 3 marzo 2013

Io Sono Folle,Folle..



Io sono folle, folle,
folle di amore per te.
Io gemo di tenerezza
perché sono folle, folle,
perché ti ho perduto.
Stamane il mattino era sì caldo
che a me dettava questa confusione,
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione.

Alda Merini 

Tu Non Sai



Tu non sai: ci sono betulle che di notte levano le loro radici, e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.

Te l'ho già detto: i poeti non si redimono, vanno lasciati volare tra gli alberi come usignoli pronti a morire.


Alda Merini 

venerdì 1 marzo 2013

Elegia

Da quando ti ho perso, mio tesoro, il cielo è 
venuto vicino, 
Ed io lo sono a lui, le stelle piccole taglienti sono abbastanza vicine, 
La luna bianca va in mezzo a loro come un 
uccello bianco tra bacche di bosco, 
E il suono del suo dolce fruscio in cielo 
come un uccello io sento. 
Ed io sono pronto a venire da te ora, mia cara, 
Come un piccione che sta fuori dalla 
cupola della Cattedrale
a perdersi nella nebbia del cielo, 
mi piacerebbe venire, 
 E essere perso di vista con te, svanito 
come schiuma
Perché sono stanco, mia cara, e se potessi 
staccare i miei piedi, 
I miei piedi tenaci dalla crosta della terra 
Cadere come un soffio nel respiro del vento
Dove ti sei persa, cosa resta, amore mio, cosa resta!



David Herbert Lawrence