Grandi occhi, radianti, buoni, figlio, avevi stanotte nel mio sogno, nel tuo viso d'uomo che m'è ignoto, figlio, e a me t'accostavi e mi baciavi, tutto era assolto in silenzio e sorriso, un tremore una dolcezza santa ci riunivano come all'alba tua natale dopo che da me staccato a me ti strinsi. Sibilla Aleramo