giovedì 26 febbraio 2015
Odi et amo
Buonasera cari appassionati di letteratura.
Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.
(Ti odio e ti amo. Come possa fare ciò, forse ti chiedi.
Non lo so, ma sento che così avviene e me ne tormento.)
di Catullo
martedì 24 febbraio 2015
Padre, se anche tu non fossi il mio...
Buon Martedì e bentrovati a tutti voi, carissimi lettori di Poesiandu, che giorno dopo giorno ci seguite veramente in tanti!
La poesia di oggi è dell'autore Camillo Sbarbaro, se devo essere sincera è la prima volta che leggo questa sua poesia.
Da una prima lettura, si capisce subito il distacco avuto dal padre per i vari problemi che incombevano sulla sua famiglia, ma di questo di stacco che lui non voleva che assolutamente accadesse.
La definirei una poesia molto reale e toccante, a voi gli ulteriori pareri.
Vi auguro una buona lettura. buon proseguimento di giornata e buona navigazione all'interno di Poesiandu!
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi un uomo estraneo
per te stesso egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
E subito la scala tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiavi al muro.
Noi piccoli dai vetri si guardava.
E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella, bambinetta ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
t'eri visto rincorrere la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillando l'attiravi al petto
e con carezze la ricoveravi
tra le tue braccia come per difenderla
da quel cattivo ch'eri tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre...
di Camillo Sbarbaro
La poesia di oggi è dell'autore Camillo Sbarbaro, se devo essere sincera è la prima volta che leggo questa sua poesia.
Da una prima lettura, si capisce subito il distacco avuto dal padre per i vari problemi che incombevano sulla sua famiglia, ma di questo di stacco che lui non voleva che assolutamente accadesse.
La definirei una poesia molto reale e toccante, a voi gli ulteriori pareri.
Vi auguro una buona lettura. buon proseguimento di giornata e buona navigazione all'interno di Poesiandu!
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre, se anche fossi un uomo estraneo
per te stesso egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
che la prima viola sull'opposto
muro scopristi dalla tua finestra
e ce ne desti la novella allegro.
E subito la scala tolta in spalla
di casa uscisti e l'appoggiavi al muro.
Noi piccoli dai vetri si guardava.
E di quell'altra volta mi ricordo
che la sorella, bambinetta ancora,
per la casa inseguivi minacciando.
Ma raggiuntala che strillava forte
dalla paura ti mancava il cuore:
t'eri visto rincorrere la tua
piccola figlia e, tutta spaventata,
tu vacillando l'attiravi al petto
e con carezze la ricoveravi
tra le tue braccia come per difenderla
da quel cattivo ch'eri tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
padre...
di Camillo Sbarbaro
domenica 22 febbraio 2015
Scarsa lingua di terra
Buona Domenica e bentrovati carissimi lettori di Poesiandu.
Il viaggio nel bel mezzo della letteratura Italiana e mondiale non si ferma nemmeno la Domenica, anzi, quale miglior modo per trascorrere una serena Domenica se non navigando all'interno del nostro blog per scoprire nuovi autori e nuovi capolavori di scrittura!
Questa mattina, vi presento una bellissima poesia di Camillo Sbarbaro dal titolo, Scarsa lingua di terra.
Non mi resta che augurarvi una serena Domenica, magari insieme alle persone che più volete bene, buona lettura e buona permanenza!
Scarsa lingua di terra che orla il mare,
chiude la schiena arida dei monti;
scavata da improvvisi fiumi, morsa
dal sale come anello d'ancoraggio;
percossa dalla fersa; combattuta
dai venti che ti recano dal largo
l'alghe e le procellarie
- ara di pietra sei, tra cielo e mare
levata, dove brucia la canicola
aromi di selvagge erbe.
Liguria,
l'immagine di te sempre nel cuore,
mia terra, porterò, come chi parte
il rozzo scapolare che gli appese
lagrimando la madre.
di Camillo Sbarbaro
giovedì 19 febbraio 2015
Io che come un sonnambulo cammino
Benvenuti e bentrovati cari lettori di Poesiandu.
Oggi, vi presentiamo una affascinante poesia del maestro Camillo Sbarbaro, ci auguriamo che il testo sia di vostro gradimento ed interesse, buona giornata!
Io che come un sonnambulo cammino
per le mie trite vie quotidiane,
vedendoti dinanzi a me trasalgo.
Tu mi cammini innanzi lenta come
una regina.
Regolo il mio passo
io subito destato dal mio sonno
sul tuo ch'è come una sapiente musica.
E possibilità d'amore e gloria
mi s'affacciano al cuore e me lo gonfiano.
Pei riccioletti folli d'una nuca
per l'ala d'un cappello io posso ancora
alleggerirmi della mia tristezza.
Io sono ancora giovane, inesperto
col cuore pronto a tutte le follie.
Una luce si fa nel dormiveglia.
Tutto è sospeso come in un'attesa.
Non penso più. Sono contento e muto.
Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo.
Oggi, vi presentiamo una affascinante poesia del maestro Camillo Sbarbaro, ci auguriamo che il testo sia di vostro gradimento ed interesse, buona giornata!
Io che come un sonnambulo cammino
per le mie trite vie quotidiane,
vedendoti dinanzi a me trasalgo.
Tu mi cammini innanzi lenta come
una regina.
Regolo il mio passo
io subito destato dal mio sonno
sul tuo ch'è come una sapiente musica.
E possibilità d'amore e gloria
mi s'affacciano al cuore e me lo gonfiano.
Pei riccioletti folli d'una nuca
per l'ala d'un cappello io posso ancora
alleggerirmi della mia tristezza.
Io sono ancora giovane, inesperto
col cuore pronto a tutte le follie.
Una luce si fa nel dormiveglia.
Tutto è sospeso come in un'attesa.
Non penso più. Sono contento e muto.
Batte il mio cuore al ritmo del tuo passo.
di Camillo Sbarbaro
lunedì 16 febbraio 2015
Fuga
Bentrovati e buon lunedì cari lettori.
La fuga dal reale,
ancora più lontano la fuga dal fantastico,
più lontano di tutto, la fuga da se stesso,
la fuga dalla fuga, l'esilio
senza acqua e parola, la perdita
volontaria di amore e memoria,
l'eco
che non corrisponde più all'appello, e questo che si fonde,
la mano che diviene enorme e che sparisce
sfigurata, tutti i gesti insomma impossibili,
se non inutili,
l'inutilità del canto, la purezza
del colore, né un braccio che si muova né un'unghia che cresca.
Non la morte tuttavia.
Ma la vita: captata nella sua forma irriducibile,
senza più ornamento o commento melodico,
vita a cui aspiriamo come pace nella stanchezza
(non la morte),
vita minima, essenziale; un inizio; un sonno;
meno che terra, senza calore; senza scienza né ironia;
quello che si possa desiderare di meno crudele: vita
in cui l'aria, non respirata, mi avvolga;
nessuno spreco di tessuti; loro assenza;
confusione tra mattino e sera, senza più dolore,
perché il tempo non si divide più in sezioni; il tempo
eliminato, domato.
Non ciò che è morto né l'eterno o il divino,
soltanto quello che è vivo, piccolo, silenzioso, indifferente
e solitario vivo.
Questo io cerco.
di Carlos Drummond De Andrade
sabato 14 febbraio 2015
Nel silenzio della notte
Buonasera e bentrovati cari lettori ed appassionati di letteratura.
14 Febbraio, San Valentino! senza dubbio la festa per eccellenza degli innamorati, la festa nella quale le coppie piene d'amore, festeggiano questa festa,per molti importante per altri molto meno.
Alcuni di voi, nel corso degli anni, mi hanno un po espresso,tramite i loro commenti un po quelli che sono i pareri inerenti a questa festa.
Molti pensano che sia molto carino andar fuori a mangiare, magari a lume di candela o un bel regalo.
Altri invece pensano che sia solamente una festa "commerciale" e che al regalo o alla cena, preferiscono trascorrere una serata anche davanti ad una bella pizza in casa o davanti la tv in pigiama o magari andare a fare una bella passeggiata sotto le stelle mano con mano con la persona che si ama.
Vero è che molti di voi, come dicevo prima, hanno espresso la loro opinione su San Valentino, come fra l'altro è giusto così, dall'altra parte noi di Poesiandu, purtroppo non vi possiamo donare regali materiali, una cena fuori o magari una passeggiata sotto le stelle, ma vi possiamo regalare quello che può colpire il vostro/a partner, una bellissima poesia da condividere con la persona che si ama, penso che sia un regalo per entrambi.
Non mi resta che augurarvi buon San Valentino e ci auguriamo che trascorrerete una giornata con la persona che amate veramente in un posto speciale a voi.
Nel silenzio della notte,
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.
Nell’incanto dell’aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell’arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gioia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.
di S. Lawrence
Spero che la poesia di S. Lawrence sia stata di vostro gradimento, nel frattempo vi auguriamo un buon proseguimento di serata e una buona giornata per domani!
venerdì 13 febbraio 2015
O vita mia
O vita mia, mi prometti che questo amore
fra noi sarà perpetuo e giocondo.
O grandi dei, fate che lo possa promettere veramente,
e che lo dica sinceramente e dal profondo del cuore,
perché ci sia permesso di vivere per tutta la vita
questo eterno patto di santa amicizia.
fra noi sarà perpetuo e giocondo.
O grandi dei, fate che lo possa promettere veramente,
e che lo dica sinceramente e dal profondo del cuore,
perché ci sia permesso di vivere per tutta la vita
questo eterno patto di santa amicizia.
di Catullo
giovedì 12 febbraio 2015
Donna
Bentrovati cari appassionati di letteratura!
Quanto hai dato donna:
secoli di luce
che non hanno riflesso le coscienze
ingoiate da abissi di silenzio.
E quanto ancora:
radici per contenere la terra
velluto d'amore
una spiga per toccare il cielo
fertili semi di coraggio
per un mondo abitato dalla guerra.
E quanto ancora.
Dai tuoi occhi
albe e nebbie,
revisione del giudizio
nella speranza dei fiori.
Piccola di piccole cose
recuperate dall'infanzia
nella scrittura dei sogni.
E quanto ancora.
Foglie che coprono il pudore dell'universo
laghi generosi di acque vergini
spessore del segreto
delle profonde radici del tuo tempo.
Quanto autunno
inondando la terra
e un colore crepuscolare
nella corteccia.
di Carmen Yanez
Quanto hai dato donna:
secoli di luce
che non hanno riflesso le coscienze
ingoiate da abissi di silenzio.
E quanto ancora:
radici per contenere la terra
velluto d'amore
una spiga per toccare il cielo
fertili semi di coraggio
per un mondo abitato dalla guerra.
E quanto ancora.
Dai tuoi occhi
albe e nebbie,
revisione del giudizio
nella speranza dei fiori.
Piccola di piccole cose
recuperate dall'infanzia
nella scrittura dei sogni.
E quanto ancora.
Foglie che coprono il pudore dell'universo
laghi generosi di acque vergini
spessore del segreto
delle profonde radici del tuo tempo.
Quanto autunno
inondando la terra
e un colore crepuscolare
nella corteccia.
di Carmen Yanez
Fugace
Buon Giovedì e bentrovati cari lettori di Poesiandu!
Vi presento oggi una grandissima autrice e poetessa, Carmen Yanez che con le sue poesie così profonde, ha fatto innamorare i suoi tanti lettori.
Mi auguro che la poesia sia di vostro gradimento, nel frattempo non mi resta che augurarvi buon proseguimento di giornata e buona lettura!
Un'idea di addio
virtuale ed effimera
e tuttavia infinita.
Un'idea passeggera di lacrime, abbracci
senza parole,
moltiplica i suoni, i cardini,
le soglie, le maniglie,
il delizioso movimento dei treni
e infine il silenzio dell'addio.
Una crosta traditrice
resta per sempre sulla banchina della memoria
nei commiati
irrevocabili.
Vi presento oggi una grandissima autrice e poetessa, Carmen Yanez che con le sue poesie così profonde, ha fatto innamorare i suoi tanti lettori.
Mi auguro che la poesia sia di vostro gradimento, nel frattempo non mi resta che augurarvi buon proseguimento di giornata e buona lettura!
Un'idea di addio
virtuale ed effimera
e tuttavia infinita.
Un'idea passeggera di lacrime, abbracci
senza parole,
moltiplica i suoni, i cardini,
le soglie, le maniglie,
il delizioso movimento dei treni
e infine il silenzio dell'addio.
Una crosta traditrice
resta per sempre sulla banchina della memoria
nei commiati
irrevocabili.
di Carmen Yanez
lunedì 9 febbraio 2015
Armonia della Sera
Buon lunedì a tutti voi cari appassionati di letteratura.
Inizio settimana all'insegna del lavoro e degli impegni, per voi, una bellissima poesia, dove si rispecchia la tranquillità nelle parole e nell'essere, buona lettura!
Già s'avvicina l'ora che trepido ogni fiore
come un vaso d'incenso svapora sullo stelo;
solcano effluvi e musiche la sera senza velo;
malinconico valzer, delirante languore!
Ogni fiore svapora trepido sullo stelo;
il violino geme come un afflitto cuore;
malinconico valzer, delirante languore!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo.
Il violino geme come un afflitto cuore,
un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore.
Un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido,
dei bei giorni che furono raccoglie ogni bagliore;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore...
Il tuo ricordo in me brilla come un cimelio.
di Charles Baudelaire
Ci auguriamo che la poesia sia stata di vostro interesse, nel frattempo vi auguriamo un buon proseguimento di giornata!
Inizio settimana all'insegna del lavoro e degli impegni, per voi, una bellissima poesia, dove si rispecchia la tranquillità nelle parole e nell'essere, buona lettura!
Già s'avvicina l'ora che trepido ogni fiore
come un vaso d'incenso svapora sullo stelo;
solcano effluvi e musiche la sera senza velo;
malinconico valzer, delirante languore!
Ogni fiore svapora trepido sullo stelo;
il violino geme come un afflitto cuore;
malinconico valzer, delirante languore!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo.
Il violino geme come un afflitto cuore,
un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido!
Come un altare immenso è triste e bello il cielo;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore.
Un mite cuore, ch'odia il nulla vasto e gelido,
dei bei giorni che furono raccoglie ogni bagliore;
nel suo sangue rappreso il sole immoto muore...
Il tuo ricordo in me brilla come un cimelio.
di Charles Baudelaire
Ci auguriamo che la poesia sia stata di vostro interesse, nel frattempo vi auguriamo un buon proseguimento di giornata!
domenica 8 febbraio 2015
La fine del giorno
Buona domenica cari lettori di Poesiandu.
Sotto una luce bigia, senza posa,
senza ragione, si contorce e incalza
danzando, spudorata e rumorosa,
la Vita: così, poi, quando s'innalza
voluttuosa la notte all'orizzonte,
e tutto, anche le fami, in sé racqueta,
tutto annuvola e spegne, anche le onte,
"Eccoti, alfine!" mormora il poeta.
"Pace ti chiede il mio spirito ed ogni
mia fibra, pace, e null'altro elisire;
ricolmo il cuore di funebri sogni,
vo' stendere le mie membra supine
nella frescura delle tue cortine
e quivi sempre, o tenebra, dormire!"
di Charles Baudelaire
Mi auguro che la poesia sia di vostro interesse, nel frattempo vi auguro un buon proseguimento di giornata ed un buon inizio di settimana!
Quando passa
Bentrovati cari appassionati di letteratura e buona domenica!
Oggi una giornata abbastanza fredda qui dalle mie parti, di conseguenza, pranzo e cena in famiglia e durante il pomeriggio stare un po insieme a chiacchierare.
E voi come la state trascorrendo?
In questa prima domenica di Febbraio, ci andiamo a leggere tutti insieme, una bellissima poesia di Charles Baudelaire.
Non mi resta che augurarvi una buona lettura e buon proseguimento domenicale!
Quando passa con vesti ondose e iridescenti,
a una grazia di danza informa ogni movenza,
quasi, in cima a un bastone, quei sinuosi serpenti
che i giocolieri sacri agitano in cadenza.
Come la sabbia e il cielo dei deserti roventi,
sordi entrambi a ogni voce d'umana sofferenza,
come il giuoco dell'onda nel viluppo dei venti,
ella si stende e snoda con piena indifferenza.
I suoi limpidi occhi sono pietre stupende,
e nella sua natura allegorica e strana,
dove l'antica sfinge un cherubo asseconda,
fra l'acciaio e i diamanti, l'oro e la luce, splende
d'un eterno splendore, come una stella vana,
la fredda maestà della donna infeconda.
di Charles Baudelaire
martedì 3 febbraio 2015
A una passante
Buon pomeriggio cari visitatori.
La via assordante strepitava intorno a me.
Una donna alta, sottile, a lutto, in un dolore
immenso, passò sollevando e agitando
con mano fastosa il pizzo e l'orlo della gonna
agile e nobile con la sua gamba di statua.
Ed io, proteso come folle, bevevo
la dolcezza affascinante e il piacere che uccide
nel suo occhio, livido cielo dove cova l'uragano.
Un lampo, poi la notte! - Bellezza fuggitiva
dallo sguardo che m'ha fatto subito rinascere,
ti rivedrò solo nell'eternità?
Altrove, assai lontano di quì! Troppo tardi! Forse mai!
Perchè ignoro dove fuggi, né tu sai dove io vado,
tu che avrei amata, tu che lo sapevi!
di Charles Baudelaire
lunedì 2 febbraio 2015
La Pipa
Bentrovati.
Lunedì, un nuovo inizio di settimana per tutti noi si riparte con gli impegni della settimana e con le varie cose da fare.
Vi auguro un ottimo inizio di settimana ed una buonissima conclusione, buona permanenza insieme a Poesiandu e buona lettura!
Sono la pipa d'uno scrittore:
con questa faccia
d'Abissina o Cafra, si vede
che il padrone è un gran fumatore!
Se lui è pieno di dolore,
fumo come la capanna
dove si cucina
per il contadino che ritorna.
Come gli allaccio e cullo l'anima
nella rete azzurra e mobile
che sale dalla mia bocca di fuoco!
E che dittamo potente effondo
per affascinargli il cuore e guarirgli
lo spirito dalle fatiche!
di Charles Baudelaire
Lunedì, un nuovo inizio di settimana per tutti noi si riparte con gli impegni della settimana e con le varie cose da fare.
Vi auguro un ottimo inizio di settimana ed una buonissima conclusione, buona permanenza insieme a Poesiandu e buona lettura!
Sono la pipa d'uno scrittore:
con questa faccia
d'Abissina o Cafra, si vede
che il padrone è un gran fumatore!
Se lui è pieno di dolore,
fumo come la capanna
dove si cucina
per il contadino che ritorna.
Come gli allaccio e cullo l'anima
nella rete azzurra e mobile
che sale dalla mia bocca di fuoco!
E che dittamo potente effondo
per affascinargli il cuore e guarirgli
lo spirito dalle fatiche!
di Charles Baudelaire
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