lunedì 19 ottobre 2015

Roma


Buonasera, benvenuti e bentrovati carissimi appassionati di letteratura!

L'inizio di settimana è sempre un po traumatico per tutti noi, specialmente per me!
Impegni, lavoro e molte cose da fare, fanno sì che il Lunedì, quindi l'inizio di settimana, sia veramente difficile.
Ma per fortuna siamo giunti a sera e abbiamo superato, più o meno stanchi questa giornata.
Voglio farvi leggere questa sera, una bellissima poesia che ci ha inviato la nostra amica Alice che ci scrive da Livigno, ah quanti ricordi a Livigno cara Alice! Non vedo l'ora di ritornarci il più presto, una cittadina che ti mette veramente tantissima serenità e tranquillità sia in corpo che nella mente.
A me questa poesia mi ha molto colpita, si vede la passione e l'amore per l'Italia e sopratutto per la nostra capitale.

Buona lettura!

Roma, ne l'aer tuo lancio l'anima altera volante: 
accogli, o Roma, e avvolgi l'anima mia di luce. 

Non curïoso a te de le cose piccole io vengo: 
chi le farfalle cerca sotto l'arco di Tito? 

Che importa a me se l'irto spettral vinattier di Stradella 
mesce in Montecitorio celie allobroghe e ambagi? 

e se il lungi operoso tessitor di Biella s'impiglia, 
ragno attirante in vano, dentro le reti sue? 

Cingimi, o Roma, d'azzurro, di sole m'illumina, o Roma: 
raggia divino il sole pe' larghi azzurri tuoi. 

Ei benedice al fosco Vaticano, al bel Quirinale, 
al vecchio Capitolio santo fra le ruine; 

e tu da i sette colli protendi, o Roma, le braccia 
a l'amor che diffuso splende per l'aure chete. 

Oh talamo grande, solitudini de la Campagna! 
e tu Soratte grigio, testimone in eterno! 

Monti d'Alba, cantate sorridenti l'epitalamio; 
Tuscolo verde, canta; canta, irrigua Tivoli; 

mentr'io da 'l Gianicolo ammiro l'imagin de l'urbe, 
nave immensa lanciata vèr' l'impero del mondo. 

O nave che attingi con la poppa l'alto infinito, 
varca a' misterïosi liti l'anima mia. 

Ne' crepuscoli a sera di gemmeo candore fulgenti 
tranquillamente lunghi su la Flaminia via, 

l'ora suprema calando con tacita ala mi sfiori 
la fronte, e ignoto io passi ne la serena pace; 

passi a i concilii de l'ombre, rivegga li spiriti magni 
de i padri conversanti lungh'esso il fiume sacro.


di Giosuè Carducci 

Con l'augurio di trascorrere una buona serata, vi ringrazio sempre per essere qui insieme a noi, grazie mille e buon proseguimento di serata e buona notte!