domenica 23 agosto 2015

Primavera classica


Buonasera, benvenuti e bentrovati carissimi lettori.

A volte si pensa che le stagione siano uno stato d'umore, pensiamo all'Estate, sole, mare, belle giornata, inverno, freddo, pioggia, neve, ebbene, ha colto proprio nel segno il grande Carducci con questa poesia molto interessate la quale vi invito a leggere e a capire.

Buona lettura!

Da i verdi umidi margini
La violetta odora,
Il mandorlo s'infiora,
Trillan gli augelli a vol.

Fresco ed azzurro l'aere 
Sorride in tutti i seni:
Io chiedo a' tuoi sereni
Occhi un piú caro sol.

Che importa a me de gli aliti
Di mammola non tócca? 
Ne la tua dolce bocca
Freme un piú vivo fior.

Che importa a me del garrulo
Di fronde e augei concento?
Oh che divino accento 
Ha su' tuoi labbri amor!

Auliscan pur le rosee
Chiome de gli arboscelli:
L'onda de' tuoi capelli,
Cara, disciogli tu. 

M'asconda ella gl'inanimi
Fiori del giovin anno:
Essi ritorneranno.
Tu non ritorni piú.


di Giosuè Carducci

Grazie mille per la vostra attenzione, non mi resta che augurarvi buon proseguimento di serata!