lunedì 30 maggio 2016

Tu, madre, che da i tristi occhi preganti


Buongiorno, benvenuti e bentrovati cari lettori ed appassionati di letteratura.
Come avete trascorso questo ultimo fine settimana di Maggio?
Quasi in tutta Italia devo dire che le giornate sono state discretamente soleggiate.
Personalmente ho preferito trascorrere questo fine settimana al mare, cercando di prendere un po di colorito con in mano un buon vecchio libro, tanta lettura e tanto relax!

Una poesia molto interessante che mi è rimasta in mente è proprio questa di qui, la voglio condividere insieme a voi.
Vi auguro buona lettura.

Tu, madre, che da i tristi occhi preganti
mi vigilavi pallida ne 'l viso
e per l'onda felice de' miei canti
abbandonata rifiorivi a 'l riso;

tu che le angosce mie tumultuanti,
s'io ne 'l silenzio ti guardava fiso,
indovinavi, e le braccia tremanti
a 'l collo mi gettavi d'improvviso;

tu che per me in segreto avevi sparse
tante lacrime e ròsa lentamente
senza di me languivi di desío:

tu non questo credevi! Tu, con arse
le pupille, quel dí, ma pur fidente
ne 'l mio destino, mi gridasti addio.

di Gabriele D'Annunzio

Grazie mille per la vostra come sempre cortese attenzione, vi auguro buon proseguimento di giornata, buona lettura e buona permanenza insieme a noi.