venerdì 30 novembre 2012

I versi sono polvere chiusa


I versi sono polvere chiusa
di un mio tormento d'amore,
ma fuori l'aria è corretta,
mutevole e dolce ed il sole
ti parla di care promesse,
così quando scrivo
chino il capo nella polvere
e anelo il vento, il sole,
e la mia pelle di donna
contro la pelle di un uomo.

Alda Merini

Superba è la notte


La cosa più superba è la notte
quando cadono gli ultimi spaventi
e l'anima si getta all'avventura.
Lui tace nel tuo grembo
come riassorbito dal sangue
che finalmente si colora di Dio
e tu preghi che taccia per sempre
per non sentirlo come rigoglio fisso
fin dentro le pareti.

Alda merini

giovedì 29 novembre 2012

Dedicato a Te


Quello che scrivo è dedicato a te
a te che in ogni istante ti prendi cura di me
tu che sei entrata nella mia esistenza
dando alla mia vita un po' di coerenza
in questo giorno ti scrivo questo mio pensiero
che di te mi rende sempre più fiero
insieme a te ogni mio sogno voglio realizzare
gli stessi che prima di te potevo solo sognare
ti prego non lasciarmi vivere senza di te
senza di te che ormai sei parte di me.

Damiano Villi

Abbraccio


Corre il pensiero a quel tenero abbraccio,
al caldo tempio di quel corpo amato,
mistica offerta antica ad un passato
che oggi stringe in gola come un laccio.

la mente tua vorrebbe imprigionare
quel suo respiro tenero e avvolgente
che ancora tiene in vita, dolcemente
quell'emozione che ti fa vibrare.

Ma il tempo è più spietato di un cecchino;
colpisce in petto con il suo presente:
e se il ricordo sazia cuore mente,
una lacrima abbraccia il tuo cuscino.

Giuseppe Caporuscio

mercoledì 28 novembre 2012

Lettere



Rivedo le tue lettere d'amore
illuminata adesso da un distacco,
senza quasi rancore.

L'illusione era forte a sostenerci,
ci reggevamo entrambi negli abbracci,
pregando che durassero gli intenti.
Ci promettemmo il sempre degli amanti,
certi nei nostri spiriti divini.

E hai potuto lasciarmi,
e hai potuto intuire un'altra luce
che seguitasse dopo le mie spalle.

Mi hai resuscitato dalle scarse origini
con richiami di musica divina,
mi hai resa divergenza di dolore,
spazio, per la tua vita di ricerca
per abitarmi il tempo di un errore.

E mi hai lasciato solo le tue lettere,
onde io le ribevessi nella tua assenza.

Vorrei un figlio da te,
che sia una spada lucente,
come un grido di alta grazia,
che sia pietra, che sia novello Adamo,
lievito del mio sangue
e che dissolva più dolcemente
questa nostra sete.

Ah se t'amo!
Lo grido ad ogni vento
gemmando fiori da ogni stanco ramo,
e fiorita son tutta
e di ogni velo vò scerpando il mio lutto
perché genesi sei della mia carne.

Ma il mio cuore trafitto dall'amore
ha desiderio di mondarsi vivo,
e perciò, dammi un figlio delicato!
Un bellissimo vergine viticcio
da allacciare al mio tronco.

E tu, possente padre,
tu olmo ricco di ogni forza antica,
mieterai dolci ombre alle mie luci.

Alda Merini

Coraggio

Dovetti percorrere migliaia di miglia di oceano per scoprire che la chiave della vita sta nel coraggio. Il coraggio è la volontà di affrontare la vita di ogni giorno con tutte le noie e le banalità che ne conseguono; è capire che non si è molto importanti, accettare la cosa e non lasciarsi distogliere dai propri sforzi.

Quando un uomo dice che ama il mare, ama l’illusione di dominarlo, l’orgoglio della sua capacità, la vita speciale che si fa sul mare, ma non il mare stesso. Uno può essere toccato dalla sua bellezza e grandiosità, oppure spaventato dalla sua immensità e capacità di distruzione, ma non può amarlo più di quanto uno possa amare le stelle nello spazio infinito.

Ann Davison

martedì 27 novembre 2012

Maggio


Nel tepor di maggio
mi cullo e, miro la natura
al suo risveglio
impera azzurro, rosa ed il vermiglio
il verde già
cresciuto al primo taglio.

Francesca Leone

Ci sarà l'amore


Ci saranno silenzi che avranno la sua musica 
Ci saran fendenti parole rosse nell'anima.
Ci saranno macigni del passato incombenti su di noi
Ci saran le sue ali a farci volare.
Ci saranno notti buie infinite
Ci saran le luci dei suoi giorni.
Ci saran tramonti a farci morire
Ci saran albe a farci rinascere.
Ci saran attimi in cui ci perderemo 
Ci saran giorni in cui ci ritroveremo.
Ci saranno tempi che ci vorranno soli
Ci saran le sue eternità a vederci noi.
Ci saranno occhi a perderci di vista
Ci saran sguardi a fdar battere il cuore.
Ci saranno solitudini che sembreran un'incubo
Ci saran i nostri sogni da vivere insieme.
Ci saranno strade mano nella mano
Ci saran vie che conosceranno le nostre labbra.
Ci sarà L'Amore.

Corrado Squeo

Vieni con me


Vieni con me!
Devi affrettarti però -
sette lunghe miglia
io faccio ad ogni passo.
Dietro il bosco ed il colle
aspetta il mio cavallo rosso.
Vieni con me! Afferro le redini -
vieni con me nel mio castello rosso.
Lì crescono alberi blu
con mele d'oro,
là sogniamo sogni d'argento,
che nessun altro può sognare.
Là dormono rari piaceri,
che nessuno finora ha assaggiato,
sotto gli allori baci purpurei -
Vieni con me per boschi e colli!
tienti forte! Afferro le redini,
e tremando il mio cavallo ti rapisce.

Hermann Hesse

lunedì 26 novembre 2012

Cogli questo piccolo fiore



Cogli questo piccolo fiore
e prendilo. Non indugiare!
Temo che esso appassisca
e cada nella polvere.

Non so se potrà trovare
posto nella tua ghirlanda
ma onoralo con la carezza pietosa
della tua mano - e coglilo.

Temo che il giorno finisca
prima del mio risveglio
e passi l'ora dell'offerta.

Anche se il colore è pallido
e tenue è il suo profumo
serviti di questo fiore
finché c'è tempo - e coglilo.

Rabindranath Tagore

A lungo durerà il mio viaggio



A lungo durerà il mio viaggio
e lunga è la via da percorrere.

Uscii sul mio carro ai primi albori
dei giorno, e proseguii il mio viaggio
attraverso i deserti dei mondo
lasciai la mia traccia
su molte stelle e pianeti.

Sono le vie più remote
che portano più vicino a te stesso;
è con lo studio più arduo che si ottiene
la semplicità d'una melodia.

Il viandante deve bussare
a molte porte straniere
per arrivare alla sua,
e bisogna viaggiare
per tutti i mondi esteriori
per giungere infine al sacrario
più segreto all'interno del cuore.

I miei occhi vagarono lontano
prima che li chiudessi dicendo:
«Eccoti!»

Il grido e la domanda: «Dove?»
si sciolgono nelle lacrime
di mille fiumi e inondano il mondo
con la certezza: « lo sono! » 

Rabindranath Tagore

La sera fiesolana


Fresche le mie parole ne la sera
ti sien come il fruscío che fan le foglie
del gelso ne la man di chi le coglie
silenzioso e ancor s'attarda a l'opra lenta
su l'alta scala che s'annera
contro il fusto che s'inargenta
con le sue rame spoglie
mentre la Luna è prossima a le soglie
cerule e par che innanzi a sé distenda un velo
ove il nostro sogno si giace
e par che la campagna già si senta
da lei sommersa nel notturno gelo
e da lei beva la sperata pace
senza vederla.

Laudata sii pel tuo viso di perla,
o Sera, e pè tuoi grandi umidi occhi ove si tace
l'acqua del cielo!

Dolci le mie parole ne la sera
ti sien come la pioggia che bruiva
tepida e fuggitiva,
commiato lacrimoso de la primavera,
su i gelsi e su gli olmi e su le viti
e su i pini dai novelli rosei diti
che giocano con l'aura che si perde,
e su 'l grano che non è biondo ancóra
e non è verde,
e su 'l fieno che già patì la falce
e trascolora,
e su gli olivi, su i fratelli olivi
che fan di santità pallidi i clivi
e sorridenti.

Laudata sii per le tue vesti aulenti,
o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce
il fien che odora!

Io ti dirò verso quali reami
d'amor ci chiami il fiume, le cui fonti
eterne e l'ombra de gli antichi rami
parlano nel mistero sacro dei monti;
e ti dirò per qual segreto
le colline su i limpidi orizzonti
s'incúrvino come labbra che un divieto
chiuda, e perché la volontà di dire
le faccia belle
oltre ogni uman desire
e nel silenzio lor sempre novelle
consolatrici, sì che pare
che ogni sera l'anima le possa amare
d'amor più forte.

Laudata sii per la tua pura morte
o Sera, e per l'attesa che in te fa palpitare
le prime stelle!

Gabriele D'Annunzio 

domenica 25 novembre 2012

L'Abisso


Tra me e la mia coscienza
c' è un abisso
nel cui fondo invisibile scorre
il rumore di un fiume lontano dai soli,
il cui suono reale è cupo e freddo -
Ah, in qualche punto del pensare della nostra anima,
freddo e scuro e incredibilmente vecchio,
in se stesso e non nella sua dichiarata apparenza.

Il mio ascoltare è diventato il mio vedere
quel sommerso fiume senza luogo.
Il suo rumore silenzioso libera sempre
il mio pensiero dal potere del mio pensiero di sognare.
Una temibile realtà appartiene
a quel fiume di mute, astratte canzoni
che parlano della non realtà
del suo andare verso nessun mare.
Ecco! Con gli occhi del mio sognato sentire
io sento il non visto fiume trasportare
verso dove non va tutte le cose
di cui è fatto il mio pensiero - il Pensiero
in Sé, e il Mondo, e Dio, che
fluttuano in quell' impossibile fiume.

Ah, le idee di Dio, del Mondo,
di Me stesso e del Mistero,
come da uno sconosciuto bastione colpito,
scorrono con quel fiume verso quel mare
che non ha raggiunto né raggiungerà mai
e apparterrà al suo moto legato alla notte.
Oh, ancora verso quel sole su quella spiaggia
di quell' inattingibile oceano!

Fernando Pessoa

Per Noi


L'amore
non è paradiso terrestre,
a noi
l'amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.

Vladimir Vladimirovic Majakovskij

Ascolta


Gettami in viso la parola terribile.
Perché non vuoi udire?
Non senti che ogni tuo nervo contorto
urla come una tromba di vetro
l'amore è morto...

l'amore è morto...
ascolta
rispondimi senza mentire...
come due fosse

in viso ti si scavano gli occhi...
lo so che già consumato è l'amore.
Ormai

a più d'un segno vi riconosco la noia.

Vladimir Vladimirovic Majakovskij



venerdì 23 novembre 2012

Dove la Luce


Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.

Ci scorderemo di quaggiù,
E del mare e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d'ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.

Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov'è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d'oro.

Giuseppe Ungaretti

Silenzio in Liguria


Scade flessuosa la pianura d’acqua.
Nelle tue urne il sole
ancora segreto si bagna.
Una carnagione lieve trascorre.
Ed ella apre improvvisa ai seni
la grande mitezza degli occhi.
L’ombra sommersa delle rocce muore.
Dolce sbocciata dalle anche ilari,
il vero amore è una quiete accesa,
e la godo diffusa
dall’ala alabastrina
d’una mattina immobile.

Giuseppe Ungaretti

Non gridare più


Cessate di uccidere i morti,
non gridate più, non gridate
se li volete ancora udire,
se sperate di non perire.
Hanno l'impercettibile sussurro,
non fanno più rumore
del crescere dell'erba,
lieta dove non passa l'uomo.

Giuseppe Ungaretti

Socchiudo gli occhi


Socchiudo gli occhi, estranio
ai casi della vita.
Sento fra le mie dita
la forma del mio cranio...

Ma dunque esisto! O Strano!
vive tra il Tutto e il Niente
questa cosa vivente
detta guidogozzano!

Resupino sull'erba
(ho detto che non voglio
raccorti, o quatrifoglio)
non penso a che mi serba

la Vita. Oh la carezza
dell'erba! Non agogno
cha la virtù del sogno:
l'inconsapevolezza. 

Guido Gozzano

giovedì 22 novembre 2012

Di solito così


Di solito così
ad ogni nato di donna è stato concesso l'amore
ma fra impieghi entrate e il resto
giorno per giorno s'inaridisce il terreno del cuore.
Sul cuore è infilato il corpo.
Sul corpo la camicia.
E come se non bastasse
un tale – idiota! –
ha fabbricato i polsini
e ha intriso d'amido lo sparato.
Verso la vecchiaia ci si ripensa di soprassalto.
La donna s'imbelletta
l'uomo di sbraccia come un mulino.

Bertolt Brecht



Non mi pento di niente


Dalla donna che sono,
mi succede, a volte,
di osservare, nelle altre, la donna che potevo essere;
donne garbate, laboriose, buone mogli,
esempio di virtù,
come mia madre
avrebbe voluto.
Non so perchè
tutta la vita
ho trascorso a
ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce
sul mio corpo
la colpa che le loro vite
impeccabili,
per strano maleficio
mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti di nascosto
del marito,
del pudore della sua nudità
sotto la stirata e inamidata biancheria intima.
Queste donne,
tuttavia, mi guardano
dal fondo dei loro specchi;
alzano un dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere "la brava bambina", essere la "donna decente",
la Gioconda irreprensibile,
prendere dieci in condotta
dal partito, dallo Stato,
dagli amici,
dalla famiglia, dai figli
e da tutti gli esseri
che popolano abbondantemente
questo mondo.

Gioconda Belli

Mattino d'Autunno



Che dolcezza infantile
nella mattinata tranquilla!
C’è il sole tra le foglie gialle
e i ragni tendono fra i rami
le loro strade di seta.


F. Garcia Lorca

mercoledì 21 novembre 2012

Parole


Le parole,
volano lungo un soffio di vento
si inebriano nel tuo passare,
e poi...
Un leggero rumore si affaccia su di me
come una finestra che si affaccia sul mondo,
quel mondo che ormai è diventato diverso
solo,
insostenibile,
lontano dal tuo soffio leggero e fatato.

Se questo è un uomo


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che tovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:

    Considerate se questo è un uomo
    Che lavora nel fango
    Che non conosce pace
    Che lotta per mezzo pane
    Che muore per un sì o per un no.
    Considerate se questa è una donna,
    Senza capelli e senza nome
    Senza più forza di ricordare
    Vuoti gli occhi e freddo il grembo
    Come una rana d'inverno. 

Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetelele ai vostri figli.

    O vi si sfaccia la casa,
    La malattia vi impedisca,
    I vostri nati torcano il viso da voi.

Primo Levi

L'Approdo


Felice l’uomo che ha raggiunto il porto,
Che lascia dietro di sè mari e tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all’osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l’uomo come una fiamma spenta,
Felice l’uomo come sabbia d’estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.

Primo Levi

martedì 20 novembre 2012

Gigli


Ho colto gigli splendidi e profumati,
pudicamente chiusi,
come una schiera di fanciulle innocenti.
Dai tremuli petali, bagnati di rugiada,
ho bevuto profumo, felicità, pace.

Il cuore batteva e tremava, come per un dolore,
i pallidi fiori dondolavano la corolla
di nuovo sognavo quella lontana libertà,
quel paese dove sono stata con te…..
Anna Achmatova

Musica Lieve


Una musica lieve
come d’incanto guidava i miei passi,
scricchiolìo di foglie
e danza di polvere nel vento…
sapevo che ci saremmo incontrati
in una giornata d’autunno.
Il cielo doveva essere esattamente così:
velato e rispettoso della tua figura fine.
La strada. Ho sempre immaginato fosse questa:
costeggiata d’alberi e foglie dai mille colori.
Colore e Musica, Profumo e Suono…
e tu…Poesia.
Questa è la perfezione in cui opera il Destino!
Anton Vanligt

Sensazione


Nelle azzurre sere d'estate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l'erba tenera:
trasognato sentirò la frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.

io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l'amore infinito mi salirà nell'anima,
e me ne andrò lontano, molto lontano come uno zingaro, 
nella Natura, lieto come con una donna."

Rimbaud 

lunedì 19 novembre 2012

Vederla è un dipinto



Vederla è un dipinto
sentirla è una musica
conoscerla un'intemperanza
innocente come giugno
non conoscerla una tristezza
averla come amica un calore
vicino come se il sole
ti brillasse nella mano.

Emily Dickinson

Silenzio! Quale Luce Irrompe...


Silenzio! Quale luce irrompe da quella finestra lassù? 
È l'oriente, e Giulietta è il sole. 
Sorgi, vivido sole, e uccidi l'invidiosa luna, 
malata già e pallida di pena 
perché tu, sua ancella, di tanto la superi in bellezza. 
Non essere la sua ancella, poiché la luna è invidiosa. 
Il suo manto di vestale è già di un verde smorto, 
e soltanto i pazzi lo indosano. Gettalo via. 
È la mia donna; oh, è il mio amore! 
se soltanto sapesse di esserlo. 
Parla, pure non dice nulla. Come accade? 
Parlano i suoi occhi; le risponderò. 
No, sono troppo audace; non parla a me; 
ma due stelle tra le più lucenti del cielo, 
dovendo assentarsi, implorano i suoi occhi 
di scintillare nelle loro sfere fino a che non ritornino. 
E se davvero i suoi occhi fossero in cielo, e le stelle nel suo viso? 
Lo splendore del suo volto svilirebbe allora le stelle 
come fa di una torcia la luce del giorno; i suoi occhi in cielo 
fluirebbero per l'aereo spazio così luminosi 
che gli uccelli canterebbero, credendo finita la notte. 
Guarda come posa la guancia sulla mano! 
Oh, fossi un guanto su quella mano 
e potessi sfiorarle la guancia! 

SHAKESPEARE

Ti Amo


Se leggi questi versi, 
dimentica la mano che li scrisse: 
t'amo a tal punto 
che non vorrei restar 
nei tuoi dolci pensieri, 
se il pensare a me 
ti facesse soffrire

SHAKESPEARE

domenica 18 novembre 2012

Rosa Bianca


Coglierò per te
l'ultima rosa del giardino,
la rosa bianca che fiorisce
nelle prime nebbie.
Le avide api l'hanno visitata
sino a ieri,
ma è ancora così dolce
che fa tremare.
È un ritratto di te a trent'anni.
Un po' smemorata, come tu sarai allora.

Attilio Bertolucci

Torrente


Spumeggiante, fredda,
fiorita acqua dei torrenti,
un incanto mi dai
che più bello non conobbi mai;
il tuo rumore mi fa sordo,
nascono echi nel mio cuore.
Dove sono? Fra grandi massi
arrugginiti, alberi, selve
percorse da ombrosi sentieri?
Il sole mi fa un po' sudare,
mi dora. Oh questo rumore tranquillo,
questa solitudine.
E quel mulino che si vede e non si vede
fra i castagni abbandonato.
Mi sento stanco, felice
come una nuvola o un albero bagnato.

                                                                  Attilio Bertolucci