giovedì 26 settembre 2013

Abbraccio



Cuore nel cuore. E respiro nel respiro.
Così vicino a me, tanto da non vederti.
Oltre la tua spalla vedevo in lontananza un monte oscuro.
Ero protesa in uno slancio quasi a oltrepassarti.

Sentivo battere il cuore impazzito delle stelle.
Accoglievo il vento affannato, rivestito di foglie.
Mi aprivo alle ombre dei boschi che venivano incontro
e ai rami che si aprivano ad abbracciare la notte.

La lontananza inspiravo in un sorso enorme.
Premevo vento, nubi e stelle al mio petto.
E nel cerchio stretto di un abbraccio
ho rinchiuso l'infinito intero del mondo.


Blaga Dimitrova 

Notti Bianche



Fonte ignota di luce
imbeve graniti e giardini.
La Neva ha riversato in cielo rossori,
il cielo nel fiume fremiti d'azzurro.

E spalla a spalla due giovani
vanno con passo cauto e lento -
per non disperdere questa luce
che da cuore a cuore trabocca.


Blaga Dimitrova 

domenica 22 settembre 2013

Impariamo,amore



Impariamo, amore, da questi monti
Che, così distanti dal mare, sanno il gesto
Di bagnare nell'azzurro gli orizzonti.

Facciamo ciò che è giusto e di retto:
Da desideri occulti altre fonti
E scendiamo al mare dal nostro letto.

Aprendamos, amor, com esses montes
Que, tão longe do mar, sabem o jeito
De banhar no azul dos horizontes.

Façamos o que é certo e de direito:
Dos desejos ocultos outras fontes
E desçamos ao mar do nosso leito.

Josè Saramago

Oceanografia



Giro le spalle al mare che conosco,
al mio essere umano me ne torno,
e quanto cìè nel mare lo sorprendo
nella pochezza mia di cui son conscio.

Di naufragi ne so più del mare,
dagli abissi che sondo torno esangue,
e perché da me nulla lo separi,
vive annegato un corpo nel mio sangue.

Volto as costas ao mar que jà entendo,
a minha humanidade me egresso,
e quanto hà no mareu surpreendo
na pequenez que sou e reconheço.

De naufràgios sei mas que sabe o mar,
dos abismos que sondo, volto exangue,
e para que de mim nada o separe,
anda um corpo afogado no meu sangue. 

Josè Saramago 

venerdì 20 settembre 2013

La musica mi nuota incontro

MUSIC SWIMS BACK TO ME

Wait Mister. Which way is home?
They turned the light out
and the dark is moving in the corner.
There are no sign posts in this room,
four ladies, over eighty,
in diapers every one of them.
La la la, Oh music swims back to me
and I can feel the tune they played
the night they left me
in this private institution on a hill.

Imagine it. A radio playing
and everyone here was crazy.
I liked it and danced in a circle.
Music pours over the sense
and in a funny way
music sees more than I.
I mean it remembers better;
remembers the first night here.
It was the strangled cold of November;
even the stars were strapped in the sky
and that moon too bright
forking through the bars to stick me
with a singing in the head.
I have forgotten all the rest.

They lock me in this chair at eight a.m.
and there are no signs to tell the way,
just the radio beating to itself
and the song that remembers
more than I. Oh, la la la,
this music swims back to me.
The night I came I danced a circle
and was not afraid.
Mister?



Aspetti Signore. Qual è la strada di casa?
Hanno spento le luci
e il buio trasloca nell'angolo.
Non ci sono cartelli in questa stanza,
quattro signore, più che ottantenni,
e tutte in pannoloni.
La la la, Oh la musica mi nuota incontro
e io  posso sentire la canzone che suonavano
la notte che mi lasciarono
in questo ricovero privato su in collina.

Immagina. Una radio suonava
e tutti quanti qui erano pazzi.
Mi piacque e danzai in cerchio.
La musica fluisce al di sopra del senso
e in qualche strano modo
la musica vede più di quanto io possa.
Ricorda, voglio dire, meglio;
ricorda la mia prima notte qui.
Era il freddo strozzato di Novembre;
perfino le stelle in cielo erano legate
e quella troppo brillante luna
che biforcava attraverso le inferriate ad infilzarmi
con un canto in testa.
Ho dimenticato tutto il resto.

Mi legano a questa sedia  alle otto di mattina
e non ci sono cartelli a indicare la strada,
solo la radio che da il ritmo a se stessa
e la canzone che ricorda
più di quanto io possa. Oh, la la la,
la musica mi nuota incontro.
La notte che sono arrivata ho ballato un cerchio
e non avevo paura.
Signore?


Anne Sexton 

The Kiss - Il Bacio

THE KISS

My mouth blooms like a cut.
I've been wronged all year, tedious
nights, nothing but rough elbows in them
and delicate boxes of Kleenex calling crybaby
crybaby , you fool !

Before today my body was useless.
Now it's tearing at its square corners.
It's tearing old Mary's garments off, knot by knot
and see -- Now it's shot full of these electric bolts.
Zing! A resurrection!

Once it was a boat, quite wooden
and with no business, no salt water under it
and in need of some paint. It was no more
than a group of boards. But you hoisted her, rigged her.
She's been elected.

My nerves are turned on. I hear them like
musical instruments. Where there was silence
the drums, the strings are incurably playing. You did this.
Pure genius at work. Darling, the composer has stepped
into fire.



La mia bocca si schiude come un taglio.
Sono stata bistrattata tutto l'anno, notti
tediose, niente se non ruvidi gomiti contro di esse
e delicate scatole di Kleenex a dirmi piagnona
piagnona, stupida!

Prima d'oggi il mio corpo era inutile.
Ora cerca di strappar via i suoi spigoli.
Scappa via, nodo a nodo, dagli abiti della vecchia Mary
e, guarda - Ora è cangiante pieno di questi lampi elettrici.
Zang! Resurrezione!

Una volta era una barca, legnosa
e con niente da fare, senza acqua salata sotto di sè
e bisognosa di una ridipinta. Era niente di più
d'un mucchio d'assi. Ma tu l'hai sollevata, l'hai armata di nuovo.
Lei è stata eletta.

I miei nervi si sono riaccesi. Li ascolto come
strumenti musicali. Dove c'era silenzio
tamburi, corde stanno inguaribilmente suonando. Sei stato tu.
Puro genio all'opera. Caro, il compositore ha camminato
nel fuoco.


Anne Sexton 

martedì 17 settembre 2013

Code



Non mi dispiace fare le code,
c'è tempo per pensare,
per guardare dentro la borsa,
dentro la tasca dell'auto,
tempo per programmare i giorni a venire
domani dopodomani,
per guardare negli occhi di quell'extra gentile
(che vetro scintillante mi ha fatto,
gli ho chiesto il sinistro domani il destro,
ogni giorno un pezzetto diverso)
tempo per guardare quel bel geranio al quarto piano,
sta bagnandolo una vecchina pulita, bellina,
tempo per leggere i titoli, il nome di una via,
tempo per cominciare questa poesia.


VIVIAN LAMARQUE 

Lettera dal balcone


Ti scrivo dal balcone
dove resto ancora un poco questa sera
a guardare l'orto al sole di settembre
a mangiare pane e olio e foglie piccole di basilico
ti scrivo meno fiera di quello che vorresti
sono una donna forte sì
ma con anche continue tentazioni di non esserlo
di lasciarmi sciogliere d'amore al sole
e carezzarti e baciarti un po' di più di quello che tu vuoi
ti scrivo dal balcone
guardando il fico pieno di frutti
e il pero con le foglie malate
ho qualche pensiero triste
e due o tre sereni.


VIVIAN LAMARQUE

venerdì 13 settembre 2013

Lei avanza in bellezza,come la notte.



Lei avanza in bellezza, come la notte
di climi tersi e di cieli stellati,
tutti i pregi della luce e della tenebra
s'incontrano nel suo aspetto e nei suoi occhi:
così addolciti a quella luce tenera
che il cielo nega allo sfarzo del giorno.
Un'ombra ancora, un raggio in meno,
forse avrebbero mutato la grazia senza nome
che ondeggia a ogni treccia corvina,
o dolcemente le illumina il volto,
dove pensieri limpidi e soavi svelano
quanto pura e preziosa la loro dimora.
Su quella guancia, e su quella fronte,
così dolci e calme ma eloquenti,
i sorrisi che vincono, i colori accesi,
parlano solo di giorni nel bene,
di un’anima in pace con tutto,
di un cuore innocente al suo amare.


GEORGE BYRON

La Dama di Shalott


Siede al telaio giorno e notte
tessendo tele iridescenti,
le han raccontato la leggenda
di un maleficio che la coglie
se guarda verso Camelot.
Ma l’incantesimo era oscuro
così tesseva assiduamente,
e non aveva alcun pensiero
la dama di Shalott.
La superficie di uno specchio
è il solo modo di guardare
un mondo di ombre e di riflessi
e vi intravede quella strada
salire verso Camelot…
***
E sulla tela riproduce
figure scorte nello specchio:
di notte a volte c’è l’incanto
di luci fioche, o un funerale,
o musica, su a Camelot.
O con la luna piena in cielo
vanno gli sposi, innamorati,
un mondo di ombre non soddisfa
la dama di Shalott.
***
Scendendo lungo tutto il fiume
con gli occhi assenti, da veggente,
guardando la sua mala sorte
con un contegno distaccato
contempla a lungo Camelot.
E quando è l’ora del tramonto
Scioglie gli ormeggi, e si distende,
sul fiume la corrente porta
la dama di Shalott.

ALFRED TENNYSON

lunedì 9 settembre 2013

Un giorno meravigliosa creatura



Un giorno, meravigliosa creatura,
io per te diventerò un ricordo,

là, nella tua memoria occhi-turchina
sperduto – così lontano lontano.

Tu dimenticherai il mio profilo col naso a gobba,
e la fronte nell’apoteosi della sigaretta,

e il mio eterno riso, che tutti intriga,
e il centinaio – sulla mia mano operaia –
di anelli d’argento – la soffitta-cabina,
la divina sedizione delle mie carte…


MARINA CVETAEVA

Io sono una pagina per la tua penna



Io sono una pagina per la tua penna.
Tutto ricevo. Sono una pagina bianca.
Io sono la custode del tuo bene:
lo crescerò e lo ridarò centuplicato.

Io sono la campagna, la terra nera.
Tu per me sei il raggio e l’umida spiaggia.
Tu sei il mio Dio e Signore, e io
Sono terra nera e carta bianca.

MARINA CVETAEVA

giovedì 5 settembre 2013

Mi Alzo


Mi alzo
il vago grigiore della finestra
il freddo
la polvere della strada
la notte si affila
s'interroga di colpo
mentre si riscaldano le foglie sui rami
assumono luminosità
tagliente
la voce
la complessione
soldi
indizi
tracce
la corda tesa vibra
per questo slancio
per quell'altezza
alla base
uno sguardo
verticale.


Marina Ivanovna Cvetaeva

Alla Vita


Non prenderai il mio rossore
intenso - come le piene dei fiumi!
Sei il cacciatore, ma io non cederò,
sei l'inseguimento, ma io sono la fuga.

Non prenderai la mia anima viva!
Così, nel galoppo delle cacce -
si china - e morde
una vena il cavallo
arabo.


Marina Ivanovna Cvetaeva