lunedì 22 ottobre 2012

Mattino


Immobile,
attendo la prima
fioca luce
annunciante
quelle linee a me sì care, che
questa notte
per troppo tempo ha
velato.
L'intuizione,
lentamente,
lascia il campo
a ciò che il sole abilmente
dipingerà,
portandomi a
contemplarti immersa
nel sonno tuo ormai leggero,
beato
dall'invisibilità ai tuoi occhi.
Silenzioso, navigo
tra le anse tue sommerse
da morbide lenzuola,
scorrendo a memoria
sorrisi di pelle,
anfratti segreti
di ciò che sei
e...
mi rinnamoro...
una volta ancora...
come fosse del nostro viaggio
la prima ora,
felice di questo virgineo giorno
nato
nuovamente
accanto a te.

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